Siamo sempre stati abituati a vedere bancomat, carte di credito e carte prepagate come gli unici strumenti di pagamento elettronico in circolazione. Adesso bisognerà inserire nell’elenco anche gli assegni elettronici, che sono entrati finalmente in vigore. Vediamo qualche dettaglio.
L’assegno elettronico entra in vigore adesso e questo consentirà di pagare anche tramite una foto a patto che l’immagine scattata sia inviata attraverso una PEC e sia corredata di firma digitale.
L’introduzione dell’assegno elettronico rientra nel percorso di dematerializzazione e diffusione dei pagamenti elettronici voluto dal governo che in una tensione verso l’azzeramento dell’evasione fiscale. Benché questo nobile obiettivo non si realizzi con un solo strumento, è pur vero che c’è una possibilità in più adesso per le imprese. Il ministero dell’Economia ha presentato il pagamento in forma elettronica degli assegni bancari e circolari pubblicato poi nella Gazzetta Ufficiale numero 54/15 ed entrato in vigore il 6 marzo.
L’assegno si ritiene presentato in forma elettronica quando il trattario o l’emittente ricevono mediante PEC dal negoziante, l’immagine dell’assegno insieme alle informazioni previste dalla Banca d’Italia che ha dettato a sua volta le regole tecniche per l’attuazione del provvedimento.
L’assegno elettronico si può inviare soltanto tramite PEC. La posta elettronica certificata è obbligatoria per tutti i professionisti e le aziende e ogni email deve essere convalidata da firma digitale. Nella pratica al posto dell’assegno cartaceo i riceve la scansione dell’assegno e una volta ricevuto il file la banca dell’emittente dispone il denaro a favore della banca del trattario.
Anche protesto e contestazione vanno inviati in forma telematica, proprio come per l’assegno tradizionale. Tutto il resto si può leggere in questo documento della Gazzetta Ufficiale.