Il Prodotto interno lordo รจ in forte calo. Le retribuzioni ferme stanno raggiungendo i minimi storici e il lavoro manca. Anzi, per essere precisi, la disoccupazione tocca tutti i record negativi nelle ultime settimane.
Questione Pil: per la fine di questโanno l’Istat prevede una diminuzione del 2,3%. Per il 2013, invece, malgrado l’attenuazione degli stimoli contrari ed una moderata ripresa delle attivitร economiche nel secondo semestre, la variazione media annua resterebbe leggermente negativa (-0,5%).
Il termometro dellโeconomia italiana รจ dunque rovente. Molti comparti hanno la โfebbre altaโ, in particolar modo i tre descritti nel nostro Incipit. A segnalare il quadro cupo della situazione economica odierna รจ il Rapporto sulle prospettive dellโeconomia 2015 โ 2016, a cura dellโIstat.
Lโaumento del tasso di disoccupazione nellโanno in corso รจ preoccupante. Le stime dellโIstituto di Statistica parlano infatti di un incremento del 10,6%, destinato a salire di un punto durante il 2016. Le cause? Il contrarsi dellโoccupazione, di concerto con lโincremento dellโincidenza della disoccupazione di lunga durata.
Entriamo nel merito della questione dei redditi. Lโanno che verrร sarร ancora piรน duro per le famiglie italiane. Moltissimi nuclei, la maggior parte, avranno a che fare con una reiterata riduzione del proprio capitale. Le conseguenze, in negativo ovviamente, si protrarranno sul tasso di risparmio.
La situazione, dunque, รจ piรน che preoccupante malgrado secondo molti il 2015 dovrebbe essere l’anno di uscita dalla crisi. Una crisi che durante gli ultimi otto anni ha fatto strage di posti di lavoro e ha ridotto al minimo il potere di acquisto delle famiglie italiane.
Con l’economia in crisi, non rimane che attendersi una veloce ripresa sotto tutti i punti di vista.