Approderร ย in Borsa a 11,6 euro con una capitalizzazione iniziale pari a circa 400 milioni Massimo Zanetti Berverage Group, il primo caffรจ italiano ad arrivareย a Piazza Affari.
Il debutto รจ previsto perย mercoledรฌ 3 giugno. Il prezzo per il gruppo del caffรฉ Segafredo รจ stato fissato al minimo della forchetta indicata in fase di collocamento, che era tra gli 11,6 e i 15,75 euro.
Il pubblico ha colmatoย la parte riservata giร nei primi giorni, con una domanda che รจ parsa piรน vivace, mentre gli investitori istituzionali sono stati leggermente piรน riflessivi. Cosรฌ alla fine al retail, cui era stato destinato inizialmente l’11% dell’operazione, verrร assegnata pari a circa un quarto delle azioni complessivamente collocate (12,2 milioni i titoli massimi dell’offerta in vendita e sottoscrizione, greenshoe inclusa).
I coordinatori globali dell’Ipo Zanetti sono Banca Imi (tra l’altro gran parte del ricavato andrร a rimborsare un debito nei confronti di Intesa Sanpaolo) e Bnp Paribas, che agiscono anche come ‘joint bookrunners’ insieme a Jp Morgan Securities. L’offerta, iniziata il 18 maggio e terminata ieri, riguardava fino al 32,1% della societร (35,6% con la greenshoe). Fondata nel 1979 a Bologna, Zanetti ha registrato 781 milioni di ricavi 2014 con un utile di 13 milioni.
E’ composta da 55 societร (45 commerciali) ed รจ presente in oltre 110 Paesi, prevalentemente Usa, Francia, Italia, Finlandia, Germania ed Austria, con una rete distributiva diretta e indiretta. L’operazione รจ strutturata parte in vendita (4,7 milioni di titoli) e parte in sottoscrizione (6,3 milioni), con un aumento di capitale che al prezzo di collocamento vale 73 milioni e dovrebbe andare in via prioritaria al rimborso del debito contratto per l’acquisizione di Boncafรฉ lo scorso anno.
La societร รจ diretta daย Massimo Zanetti, il fondatore e presidente che al termine del collocamento manterrร comunque salda la presa scendendo non sotto il 64,4% (opzione greenshoe inclusa). La holding di famiglia, Mz Industries, fa capo per l’80% al fondatore stesso, cui resta anche l’usufrutto del 19,99% delle quote dei figli Matteo e Laura.