Lo scoppio della bolla finanziaria e il deterioramento della crescita in Cina sonoย alla base delle turbolenze che dal mese di agosto si stanno abbattendoย sui listini internazionali.
Osservare, datiย alla mano, che il colosso asiatico che nel 2009 riuscรฌ a evitare un tracollo dellโeconomia mondiale ancora piรน profondo di quello che si verificรฒ grazie al massiccio piano di investimenti e a tassi di crescita del 10% annui, ha messo i brividi ad economisti, analisti ed esperti finanziari di tutto il mondo.
Tuttavia, come spesso accade, le stime degli impatti di un rallentamento dellโeconomia cinese sui paesi emergenti e sulla crescita globale restano avvolte da approssimazione. Secondo Andrew Harmstone, Managing Director Portfolio Manager Global Balanced Risk Controlled (GBaR) Strategy di Morgan Stanley Investment Management, per esempio, vi sono investitori cinesi che hanno comprato ai massimi e adesso hanno subito delle perdite reali. Tenendo conto che circa lโ80% degli investitori cinesi รจ rappresentato da privati, che in seguito alle perdite del mercato potrebbero ridurre i propri livelli di consumo, soprattutto per quanto riguarda prodotti costosi come le automobili, potrebbe avere, a sua volta, un potenziale impatto non solo sullโeconomia cinese, ma su tutta lโeconomia globale, data lโimportanza delle importazioni cinesi in settori quali materie prime, beni di lusso e automobili.
Secondo Rory Bateman, Head of UK & European Equities, Schroders, invece, lโeconomia europea puรฒ ora espandersi nonostante lโattuale situazione cinese. Il manager ha sottolineato che, sebbene la crescita dellโexport in Cina sia stata del 9,8% allโanno dal 2010 al 2014, il valore assoluto equivale a 165 miliardi di euro, esiguo se comparato al valore dellโinterscambio intra-EU, pari circa a 2.800 miliardi di euro.
In attesa di conoscere se lโimpressione secondo la quale, forse, i mercati abbiano esagerato nel valutare le implicazioni di un motore cinese a scartamento ridotto, il primo ministro cinese, Li Keqiang, giovedรฌ 10 settembre, durante il discorso di apertura del World Economic Forum di Dalian, ha tenuto a sottolineare i risultati conseguiti da Pechino nella prima metร del 2015 dichiarando che il suo paese ha contribuito nei primi sei mesi di questโanno al 30% della crescita globale.