Ennesima tensione per la guerra commerciale. Borse europee restano positive

Le Borse europee restano positive nonostante si riaccendano delle tensioni tra la Cina e gli Stati Uniti. Ormai ci siamo abituati alle sfuriate dell’incontrollabile presidente Trump, che alla vigilia di nuovi incontri con la superpotenza asiatica, ha deciso di includere 28 multinazionali cinesi nella lista nera delle indesiderate.

Domani riprendono i colloqui a Washington tra i due paesi, e forse si tratta solo di una forzatura in una guerra che sembra non avere mai fine.

E forse per questo che le Borse europee non si sono fatte influenzare dalla situazione, con Milano su dell’1%, Francoforte in attivo dello 0,78%, Londra più moderata a +0,06% e Parigi a +0,56%.

La situazione

li Stati Uniti, alla vigilia dei colloqui, hanno aggiunto alla lista nera che non può fare affari con aziende statunitensi altre 28 compagnie di Pechino. Stavolta l’accusa è complicità con la repressione verso i musulmani che sono nella regione cinese dello Xinjiang.

Naturalmente Pechino non è d’accordo con la presa di posizione americana, ritenuta diffamatoria e interessata, alle questioni commerciali, più che razziali. I cinesi accusano Washington di calunnia, secondo quanto detto dal portavoce degli Esteri Geng Shuang, che ha parlato apertamente di “intenzioni sinistre” da parte dell’amministrazione Trump.

Le Borse asiatiche ne hanno risentito, con Tokyo che ha perso lo 0,61% sul Nikkei. Shanghai invece, dopo aver navigato a lungo in negativo, è riuscita a chiudere con un +0,39%. Stesso andamento per Shenzhen, che chiude a +0,34%, mentre cade Hong Kong a -0,84%.
Sul fronte valutario non ci sono scossoni, con l’euro a 1,0958 sul dollaro, così come lo spread italiano, che resta sui 143 punti al rendimento decennale dello 0,84%.
Sul fronte petrolifero, il prezzo del Wti futures a novembre sale a 53,18 dollari al barile, in rialzo dell’1,16%, e il Brent sale a 58,88 dollari al barile, in rialzo dell’1,13%.

Per l’oro nuovo forte rialzo, che riporta il metallo giallo sopra a quota 1500 dollari l’oncia. Oggi la quotazione è di 1.506 dollari l’oncia con un aumento dello 0,9%.

Domani sarà una giornata in cui le Borse potrebbero essere volatili, specie quelle americane, a seconda delle dichiarazioni che Cina e Stati Uniti faranno alla fine del primo giorno di colloqui.

Fincantieri: la nave costruita per la Cina è tutta Made in Italy

Si chiama “Costa Venezia”, è tutta Made in Italy e al suo interno fa rivivere l’unicità della cultura veneziana e italiana. È la nave da crociera costruita per il mercato cinese negli stabilimenti di Fincantieri a Monfalcone.

La consegna ufficiale a Costa Group da parte dell’eccellenza italiana nel settore della cantieristica, è avvenuta a Monfalcone, mentre a Trieste venerdì 1 marzo si è tenuto il battesimo della nave con una cerimonia in grande stile.

Il nome della nave da Crociera deriva dalla sua struttura interna che rappresenta una riproduzione di una Venezia in miniatura.

A dare il loro saluto alla nuova nave erano presenti il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio, il sindaco Roberto Dipiazza, il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, Giuseppe Bono amministratore delegato di Fincantieri, Mario Zanetti direttore generale di Costa Group Asia, Michael Thamm amministratore delegato del Gruppo Costa e di Carnival Asia e le autorità del Porto di Trieste.

“Costa Crociere – ha affermato il ministro Centinaio – è l’orgoglio dell’Italia in giro per il mondo. E’ una nave costruita da Fincantieri per Costa Asia e dedicata al mercato asiatico e servirà a fare sognare gli asiatici e far sì che vengano in Italia nel maggior numero possibile”.

Costa Venezia rientra in un piano di espansione che porterà alla luce sette nuove navi, pronte a partire entro il 2023, per un investimento complessivo di più di 6 miliardi di euro. La nave pesa 135.500 tonnellate lorde, è lunga 323 metri e potrà contenere più di 5.100 viaggiatori.

“Questa nave – ha evidenziato l’ad del Gruppo Costa e Carnival Asia, Michael Thamm – aiuterà a sviluppare ulteriormente il mercato delle crociere in Cina che ha un grandissimo potenziale tuttora inesplorato. Basti pensare che i cinesi in crociera sono attualmente circa 2,5 milioni l’anno, ovvero meno del 2% del totale che viaggiano all’estero”.

Nel corso della cerimonia per il battesimo di Costa Venezia a Trieste, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha detto: “Ho l’orgoglio di poter dire che Costa Venezia è una nave da crociera made in Friuli Venezia Giulia perché costruita a Monfalcone da Fincantieri con il contributo delle imprese della filiera della navalmeccanica che operano in regione”.

“Trieste – ha proseguito Fedriga – non è conosciuta a livello mondiale come lo è Venezia, ma proprio per questo, da gioiello nascosto quale essa è, molte persone grazie a questo evento hanno avuto modo di apprezzarne non solo la bellezza, ma anche la sua storia di città cosmopolita e dal profilo internazionale”.

“Nel concreto, sul piano occupazionale – ha concluso – la Regione, in accordo con Fincantieri, ha creato dei percorsi formativi finalizzati a soddisfare le esigenze del comparto navalmeccanico dando un impulso significativo al mercato del lavoro”.

I festeggiamenti sono stati aperti nel pomeriggio di venerdì dal sorvolo delle Frecce Tricolori sopra la nave e sopra Piazza Unità d’Italia. A seguire l’alza e ammaina bandiera sulle note dell’inno nazionale, la cerimonia della campana, la benedizione della nave impartita dall’arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi e il taglio del nastro da parte della madrina Beiye Gan e del comandante Giulio Valestra.

https://youtu.be/4F5Z-GVoz2s

A chiudere nel modo migliore questa giornata di festa sono stati a mezzanotte i 3.000 fuochi d’artificio con i quali Costa Venezia ha festeggiato con la città di Trieste il suo “battesimo”.

Il design interno di Costa Venezia è un vero e proprio viaggio virtuale a Venezia. Il cuore della nave ricorda Piazza San Marco, circondata da bar e ristoranti. Nel Teatro Rosso, che è simile a La Fenice, vi sono in programma eventi a tema, mentre il Ponte Lido di Venezia ospita la piscina e un grande prendisole. Arredi e decorazioni sono realizzati nello stile della Serenissima, con sete, broccati e velluti.

Dopo “Costa Venezia”, la prossima nuova nave del gruppo a entrare in servizio, nell’ottobre 2019, sarà “Costa Smeralda”, nuova ammiraglia del marchio Costa Crociere e prima nave per il mercato globale alimentata a LNG. Una seconda nave progettata esclusivamente per il mercato cinese, gemella di “Costa Venezia”, è attualmente in costruzione da Fincantieri a Marghera, con consegna prevista nel 2020.

La presenza di Fincantieri in Cina suscita reazioni in Italia

L’Italia si inserisce nel settore crocieristico cinese grazie all’accordo che Fincantieri ha siglato a Shanghai con China State Shipbuilding Corporation (Cssc), gigante della cantieristica cinese, e il distretto di Baoshan, per creare un parco della cantieristica navale.

La firma segue a ruota quella di Pechino quando è stato sottoscritto un accordo vincolante tra Fincantieri, CSSC e Carnival Corporation, per la costruzione nel cantiere Waigaoqiao Shipbuilding (SWS) di Shanghai di due navi da crociera, mai realizzate per il mercato cinese.

Baoshan si trova in un’area strategica, proprio nella parte settentrionale della megalopoi, all’incrocio dello Huangpu e dello Yangtze.

Si tratta di un progetto di grande rilevanza che potrà portare in Cina altre piccole e medie imprese italiane che vorranno insediarsi a Baoshan e sfruttare il parco cantieristico che nascerà.

La società italiana leader al mondo nella progettazione e costruzione di navi da crociera e operatore di riferimento in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, dalle navi militari all’offshore, dalle navi speciali e traghetti a elevata complessità ai mega-yacht, nonché nelle riparazioni e trasformazioni navali, produzione di sistemi e componenti meccanici ed elettrici e nell’offerta di servizi post vendita.

Con oltre 8.400 dipendenti in Italia e un indotto che impiega quasi 50.000 addetti, Fincantieri ha saputo valorizzare una capacità produttiva frazionata su più cantieri facendone un punto di forza, riuscendo ad acquisire il più ampio portafoglio di clienti e di prodotti nel settore delle crociere.

Tanto che il bilancio dei primi 9 mesi di quest’anno è più che positivo, i ricavi al 30 settembre 2018 sono in incremento del 8,5% rispetto al medesimo periodo del 2017; Ebitda margin al 7,3% in aumento rispetto al 6,5% del 30 settembre 2017; carico di lavoro complessivo record a 32,5 miliardi (quasi 6,5 volte i ricavi del 2017).

La sua presenza in Cina sembra aver messo in allarme i suoi concorrenti. A supporto di questi ultimi sono scesi in campo il viceministro per le Infrastrutture e Trasporti della Lega, Edoardo Rixi, e Luigi Merlo.

Merlo, presidente di Federlogistica, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova ed ex consigliere del ministro Graziano Delrio, qualche anno fa voleva entrare nel management di Msc, società di navigazione fondata da Gianluigi Aponte. Ma in quella occasione l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), con delibera firmata dal presidente Raffaele Cantone, ha bloccato la sua nomina. Luigi Merlo non poteva diventare direttore delle relazioni istituzionali per l’Italia di Msc, in quanto la sua nomina violava la legge di riforma dei porti.

Il viceministro Edoardo Rixi aveva sostenuto: “Fincantieri secondo me ha commesso un grave errore, così l’industria navalmeccanica rischia di finire come il tessile, svenduta ai cinesi. Va bene il dialogo ma deve essere alla pari, così rischiamo che tornino i fantasmi del passato. Condivido l’allarme che aveva lanciato Gianluigi Aponte”.

Qualche giorno fa Merlo durante un incontro pubblico a Genova ha dichiarato: “Pechino annuncia di voler costruire 15-20 navi da crociera l’anno: il pericolo di creare una sovracapacità nel settore delle navi da crociera è evidente, e questo si è determinato perché l’Europa ha permesso un trasferimento di una delle ultime conoscenze appannaggio del Vecchio Continente alla Cina, con il rischio concreto che questo abbia serie conseguenze sull’industria italiana, compreso il cantiere di Sestri Ponente qui a Genova”.

Dichiarazioni che sembrano più un sostegno per MSC Crociere, interessata ad arginare la concorrente Carnival, che un vero pensiero contro la presenza di Fincantieri in Cina.

Fincantieri: a Shanghai la firma dei contratti per la costruzione di due navi da crociera

Due navi da crociera saranno costruite in Cina con il supporto tecnico e tecnologico di Fincantieri. È il risultato della firma dei contratti avvenuta nei giorni scorsi a Shanghai tra l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, e il sindaco del distretto di Baoshan della città di Shanghai, Fan Shaojun.

L’intesa prevede la creazione di un hub di settore, dedicato principalmente alle attività crocieristiche, ma anche cantieristiche e marittime, nell’ambito dello sviluppo di tali comparti avviato dalla Cina.

Si tratta della prima volta che vengono costruire due navi di questo genere in Cina per il mercato cinese. Il progetto, che ha un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di dollari, escluse le opzioni per ulteriori 4 navi, sarà realizzato da Shanghai Waigaoqiao Shipbuilding Co. Ltd (SWS), controllata da China State Shipbuilding Corporation (CSSC).

La joint venture costituita da Fincantieri e CSSC Cruise Technology Development Co. Ltd (CCTD) fornirà in licenza a SWS la piattaforma tecnologica e una serie di servizi tecnici, tra i quali attività di project management, gestione della catena di fornitura e vendita di sistemi e componenti fondamentali della nave.

Il design delle unità sarà appositamente personalizzato secondo i gusti specifici dei clienti cinesi per CSSC Carnival Cruise Shipping Limited, il nuovo brand crocieristico cinese che fa capo joint venture tra Carnival Corporation e CSSC, che si occuperà anche di operare le unità. La prima consegna è prevista per il 2023.

Il progetto rientra nell’ambito delle iniziative intraprese da Fincantieri in Cina che sono finalizzate allo sviluppo del comparto crocieristico locale. Queste attività consentiranno al gruppo di sviluppare un mercato strategico e ad alto potenziale nel Paese asiatico.

Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), la Cina è il primo mercato al mondo per turismo all’estero, i 142 milioni di viaggiatori dalla Cina hanno speso circa 258 miliardi di dollari nel 2017. In confronto, l’industria cruise cinese ha servito solo circa 2,5 milioni di turisti l’anno scorso, rappresentando meno del 2% del totale.

La Cina, pertanto, rappresenta un’opportunità molto significativa per l’industria crocieristica, presentando ancora un basso tasso di penetrazione e con proiezioni a lungo termine che prevedono la crescita del turismo, e che dovrebbero portare il Paese a diventare il più grande mercato cruise al mondo.

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