Anche Portorico rischia il default

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Non solo Grecia. Il default è in agguato anche per un altro Stato. Stiamo parlando del Portorico. Le casse del Paese sono in enormi difficoltà.

L’isola, territorio degli Stati Uniti nella parte nordorientale dei Caraibi, ha dichiarato “non pagabile” il debito da 70 miliardi di dollari.

Come si legge in un rapporto sull’economia locale, il deficit è più ampio di quanto si pensasse. Il governatore Alejandro Garcia Padilla, che da anni cerca di fare quadrare i conti, ha fatto sapere che le casse sono vuote, l’economia è in recessione e le banche internazionali e i gestori di fondi non sono disponibili a sottoscrivere nuovo debito.

La Puerto Rico Electric Power Authority, la società energetica controllata dal governo, ha deciso di ristrutturare bond e prestiti per 9 miliardi di dolari. Padilla, in un’intervista al New York Times, ha spiegato che Portorico cercherà di ristrutturare le proprie passività, rimandando alcuni pagamenti ed estendendo le scadenze su altri rimborsi. “Non c’è altra possibilità. Vorrei dire che ci sono opzioni più semplici, ma questa non è politica, è matematica”, ha detto.

Una ristrutturazione del debito di Portorico rappresenta però un “test senza precedenti” per il mercato dei bond americano, al quale stati e città Usa ricorrono per i loro bisogni di base, quali la costruzione di strade e degli ospedali pubblici. I creditori devono “condividere i sacrifici” imposti all’isola, afferma Padilla sottolineando: “E’ necessario assumere decisioni difficili per affrontare le sfide che abbiamo davanti. E io intendo fare tutto quello che è in mio potere”. Il debito ha superato il 100% del Pil lo scorso anno e il deficit fiscale è più ampio di quanto previsto”, richiedendo una ristrutturazione.

Una ristrutturazione sarebbe legalmente e politicamente difficile. L’isola è un territorio americano e non uno stato, e quindi non può ricorrere alla bancarotta assistita secondo il Chapter 9 come fatto da Detroit. Non essendo uno stato sovrano, Portorico non può neanche chiedere aiuto o prestiti al Fondo Monetario Internazionale (Fmi).

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