Azimut, Banca Generali e Mediolanum: si abbassa il rating

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Azimut, Banca Generali e Mediolanum sono a rischio commissioni di incentivo. Piove sul bagnato per i tre gruppi, i cui titoli sono anche in ribasso presso la Borsa.

Lunedì 13 luglio, sette giorni fa, la Consob ha inviato un comunicato in cui richiama i gestori di fondi a rispettare la normativa Mifid, la direttiva Ue che statuisce la prestazione dei servizi di investimento.

L’Authority desidera anteporre l’interesse del cliente a quello degli intermediari.  Il warning concerne soprattutto i distributori di fondi esteri e di quelli estero-vestiti, che praticamente rappresentano il 70% circa del patrimonio dei fondi collocati nel nostro paese: su questi fondi si ravvisa un vantaggio in merito alle commissioni d’incentivo, o performance fee.

Una disparità di trattamento che, in pratica, potrebbe spingere gli operatori a favori i fondi non italiani. A danno, sospetta la Consob, del cliente retail che non può contare su scelta imparziale che dovrebbe invece essere guidata solo da criteri di rendimento.

Gli intermediari sono tenuti a individuare e gestire i conflitti di interesse determinati dall’offerta di fondi caratterizzati da eventuali meccanismi commissionali più vantaggiosi per i gestori e, in ragione di sistemi di retrocessione provvigionale, per i distributori stessi.

Non si sa come gli intermediari desiderino risolvere questi conflitti. Di sicuro Goldman Sachs vede all’orizzonte un rischio: “Che questa incertezza peserà sulla valutazione di alcuni asset managers italiani”. L’attenzione di Goldman Sachs si è appuntata su Mediolanum, Azimut e Banca Generali, che hanno un portafoglio molti fondi domiciliati in Irlanda e Lussemburgo. Resta fuori, invece, dal warning Anima, che ha in portafoglio perlopiù fondi italiani.  Goldam Sachs ha tagliato fuori Azimut dalla lista dei buy convinti, invito a comprare con grande convinzione, di Goldman Sachs, ma il rating resta comunque un buy. Il gruppo guidato da Pietro Giuliani ha chiuso il primo semestre dell’anno con una raccolta di 3,9 miliardi, il miglior semestre nella storia del gruppo.

 

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