Bce, Draghi crede nel rafforzamento della ripresa

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La missione, l’obiettivo da centrare, è una: ripresa. Questa è la parola d’ordine. L’Eurozona deve uscire dalla profonda crisi che attanaglia tutti i comparti e la manovre di politica monetaria fungono da ausilio fondamentale.

Il 2015 è stato indicato come il possibile anno della svolta. Svolta che deve avvenire su tutti i fronti. In campo economico e finanziario, come in campo sociale. A dar manforte al cambiamento ci prova la Bce. La Banca centrale europea, dopo averlo largamente annunciato, ha avviato ormai poco più di un mese fa il suo piano di allentamento quantitativo altrimenti noto come Quantitative Easing.

L’acquisto di titoli di Stato, per ora, non ha prodotto enormi cambiamenti ma i titolari del provvedimento continuano su questa strada e fanno notare le sue positività.

La condizione economica e l’outlook di breve termine dell’area euro sono attualmente più luminosi di quanto non lo siano stati per anni. Ad affermarlo è il presidente della Bce, Mario Draghi, nel discorso depositato all’Imfc, il consiglio del Fondo Monetario Internazionale. “La ripresa in atto, da due anni a questa parte, si sta rafforzando”, “anche se restano al ribasso, i rischi sull’outlook sono più’ bilanciati”.

Nel discorso si  legge inoltre che il ‘Quantitave easing’ nell’Eurozona, l’acquisto di titoli da parte della Bce, proseguirà fino “a settembre del 2016 e comunque fino a che il consiglio non vedrà un concreto aggiustamento dell’inflazione il linea con il nostro obiettivo di un tasso intorno al 2%”. Draghi sottolinea che “la situazione economica nelle prospettive di breve termine nell’area euro sono attualmente più brillanti di quanto non fossero da tanti anni a questa parte”.

 

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