Borse europee, partenza incerta

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Il taglio dei tassi da parte della Banca centrale cinese e i messaggi di Mario Draghi, il quale durante l’ultimo meeting della Bce ha lasciato presagire che entro la fine dell’anno il programma di acquisto di titoli potrà essere espanso, continuano a farsi sentire sui mercati asiatici, mentre quelli europei partono incerti.

L’attenzione degli investitori va alla riunione della Commissione di politica monetaria della Federal Reserve, che mercoledì darà il suo responso sui tassi d’interesse: nessuno ormai crede in un rialzo – che manca dal 2006 -, ma si attendono anche le parole della presidente Janet Yellen sulle prospettive economiche degli Usa.

Piazza Affari è debole: Milano chiude in cale dello 0,47% alla vigilia del debutto di Poste Italiane sul listino meneghino. Pochi movimenti anche sulle altre Piazze europee: Londra cede lo 0,42%, Parigi lo 0,54%, mentreFrancoforte è tiene la parità (+0,06%) invariata. Dopo la chiusura in rialzo dello scorso venerdì, che ha riportato il bilancio dello S&P500 positivo da inizio anno, Wall Street tratta debole, mentre chiudono le Borse del Vecchio continente: il Dow Jones cede lo 0,1%, lo S&P500 arretra dello 0,3% e il Nasdaq avanza dello 0,1%.

In una settimana carica di rilevazioni interessanti, dall’inflazione europea al Pil degli Stati Uniti, l’agenda odierna è piuttosto scarica, ad eccezione dell’indice Ifo che a ottobre registra la leggera flessione la fiducia degli imprenditori tedeschi: l’indice che la misura è infatti calato a quota 108,2 da 108,5 di settembre. Il risultato è comunque oltre le attese degli analisti che si aspettavano per il mese in corso un calo più ampio a 107,8. Proprio la Germania, inoltre, registra i primi segnali di cedimento di Volkswagen: dopo un semestre da leader mondiale, lo scandalo dieselgate (che pure è esploso solo alla fine di settembre) getta un po’ d’ombra sulle vendite del colosso di Wolfsburg. In cima alla graduatoria planetaria, nei nove mesi, è infatti tornata la rivale Toyota. In Italia, l’argomento caldo della settimana è la legge di Stabilità che, passato un primo esame del Quirinale, è al Senato per il percorso Parlamentare. Segnali negativi dall’immobiliare Usa, con la vendita di nuove case che affonda dell’11,5% mensile a settembre, al tasso annualizzato di 468 mila unità, il minimo da quasi un anno. L’indice della Federal Reserve di Dallas, che misura l’attività nella regione, a ottobre è peggiorato a -12,7 punti, da -9,5 punti di settembre.

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