Borse, la possibilità di accordo tra Grecia e Ue smuove positivamente i mercati

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I mercati internazionali, a seguito di un periodo di alta volatilità e correzioni connesse alle vendite generalizzate sul settore obbligazionario, sono positivi.

Il motivo è da ricercare nella possibilità che finalmente la Grecia e le istituzioni Ue raggiungano un accordo.

Il secondo motivo concerne la Federal Reserve, che potrebbe procrastinare il rialzo dei tassi. A ciò si aggiunge la promessa della Bce di incrementare il ritmo degli acquisti nel prossimo bimestre, con l’effetto di ridurre gli spread e comprimere l’euro.
Così nelle sale operative si spiega il ritorno massiccio agli ordini di acquisti (ne sono piovuti tanti da spingere in alto le quotazioni globali di 72.300 miliardi di dollari, nella sola giornata di lunedì, secondo i calcoli di Bloomberg).

Da Atene, il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, è tornato a esprimersi con ottimismo: “Siamo molto vicini ad un accordo”, ha detto all’emittente ellenicaStar Tv, dando anche una scadenza per la firma: “Credo nel giro di una settimana”. Anche il premier Alexis Tsipras si è sbilanciato in modo simile: “Dopo lunghe e faticose discussioni, siamo alla stretta finale per siglare un accordo che sia favorevole per ambo le parti”, ha detto agli industriali. Peccato che poche ore prima, il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, fosse stato molto più prudente: “Ancora non ci siamo”. Angela Merkel e Francois Hollande, congiuntamente, chiedono invece di “accelerare” le trattative, ma aggiungono che “entro fine maggio” una soluzione deve essere trovata.

Per Christine Lagarde del Fmi, “qualche progresso c’è”, ma la situazione “resta difficile”. Insomma, il balletto di indicazioni prosegue ma questa volta pare si possa davvero arrivare a un’intesa nel vertice europeo di Riga del 21 e 22 maggio, o poco dopo, per scongiurare i nuovi problemi di liquidità di Atene e delle sue banche. Di concreto, intanto, la Grecia ha inoltrato al Brussel Group la sua proposta di riforma dell’Iva, che è un passo importante verso lo sblocco della tranche da 7,2 miliardi di aiuti.

 

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