Buyback su Atene non funziona

 Chi investe in titoli di stato sa che la pratica del buyback può essere provvidenziale nel caso di stati che abbiano un debito molto elevato e vogliano evitare di venderlo al fine di tamponare in modo provvisorio la crisi finanziaria di un paese.

Cos’è il buyback. Tecnicamente si tratta del riacquisto di azioni proprie da parte di una società per azioni. Dopo la crisi del 2008, questo strumento è stato esteso anche alle obbligazioni e ai soggetti di diritto pubblico. Da lì è partito il riacquisto dei titoli del debito sovrano da parte delle Banche Centrali.

Obiettivi del buyback dei soggetti di diritto pubblico. Un paese che proceda con il riacquisto dei titoli di stato precedentemente emessi lo fa per collocare titoli con un interesse inferiore, attraverso l’aumtno della domdanda. Quest operazione rende ripagabile il debito sul lungo periodo.

Perché oggi si parla di buyback. Perché questa ipotesi era nei programmi del governo di Atene che alla fine della scorsa settimana aveva visto una caduta dei rendimenti sotto la soglia del 16 per cento per quanto riguarda i titoli decennali. La Grecia aveva intenzione di chiedere 10 miliardi di euro in prestito al Fondo Salva Stati per un buyback strategico, ma l’ipotesi è stata accantonata perché i rendimenti dei titoli, oggi, risultano troppo alti e quindi l’operazione, in generale, risulterebbe poco conveniente.

Mercato obbligazionario IT a rischio

 Quella tra l’Italia e le Agenzie di rating, ormai, è una battaglia aperta. Nel nostro paese la procura di Trani ha lanciato delle accuse diretta ai manager di Fitch, David Michael Willimoth Riley e Alessandro Settepani, per il fatto che hanno pilotato il rating dei nostri titoli.

Come conseguenza di questa accusa, allora, Fitch ha deciso di limitare tutte le comunicazioni sul rating degli enti italiani. Non ci saranno più informazioni per il mercato e in questo modo i titoli del nostro paese saranno meno “espliciti” per gli investitori.

Nella pratica vuol dire che Fitch, che organizzava periodiche teleconferenze e conferenze in Italia per discutere della salute dei conti dei soggetti italiani che operano nel mercato finanziario, adesso bloccherà tutte queste attività, limitandosi a commenti ufficiali pubblicati.

In cambio, Fitch, chiede all’Italia anche delle “assicurazioni” sul fatto che non ci saranno altre inchieste a suo carico. In effetti l’accusa di aver manipolato il mercato con i commenti sull’Italia, aggravata dal fatto che ci sono stati dei danni al patrimonio dello Stato, influisce sulla credibilità dell’agenzia di rating.

L’unica variabile che resta da considerare è stata evidenziata da Filippo Diodovich, market strategist della filiale italiana di IG che ha spiegato come l’assenza di valutazioni sul nostro paese potrebbe determinare una riduzione del volume di affari tricolore.

BOT, i prossimi appuntamenti

 Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha definito un calendario per le emissioni dei Buoni Ordinari del Tesoro, i BOT, per l’anno 2012, già alla fine del dicembre 2011, specificando che il titolo trimestrale sarebbe stato offerto soltanto se fossero emerse delle specifiche esigenze di cassa.

Nel caso in cui siano messi all’asta dei BOT trimestrali, l’asta si svolgerà in concomitanza di quella per i titoli annuali, secondo le procedure definite dal mercato. Il Ministero si era riservato anche di offrire all’asta dei BOT flessibili, integrando il calendario.

A novembre, dunque, ci sono due aste, a metà e a fine mese. Alla metà del mese saranno all’asta i titoli annuali. La comunicazione al mercato sarà data l’8 novembre, la presentazione delle domande dovrà esser fatta entro il 13 novembre. Entro il 15 novembre sarà pubblicato il regolamento e poi la scadenza dei BOT sarà quella del 14 novembre 2013.

Alla fine del mese, invece, il 23 novembre, ci sarà l’asta dei titoli semestrali. La comunicazione al mercato ci sarà il 23 novembre, la presentazione delle domande sarà fatta dal 28 novembre. Il 30 novembre sarà pubblicato il regolamento e i BOT venduti all’asta scadranno il 31 maggio 2013.

Per conoscere anche le scadenze di dicembre 2012, si può prendere visione del calendario pubblicato sul sito del Mef dove è presente anche un link per approfondire la conoscenza dei BOT. Entrambi i collegamenti fanno riferimento ad un documento pdf.