Cig, dal 2010 ad oggi autorizzate 5 miliardi di ore

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Gli ultimi rapportiย riguardanti l’impiego della cassa integrazione sono stati decisamente positivi, con un netto decrementoย del ricorso agli ammortizzatori sociali che lascia sperareย in un recuper economico; ma i segni della crisi rimangonoย evidenti.

Ad agosto si รจ chiuso il quinquennio in corso della cassa integrazione: in questi cinque anni, spiega un rapporto della Cgil, sono state autorizzate 5,176 miliardi di ore di Cig: interessate oltre 500mila posizioni lavorative a zero ore l’anno. I lavoratori coinvolti a zero ore sui 5 anni hanno sofferto una perdita di reddito di oltre 40 mila euro al netto delle tasse.

La mancata produzione al sistema economico legataย alla cassa integrazione ha provocatoย una perdita di reddito complessivo per oltre ventiย miliardi di euro al netto delle tasse, si legge nel rapporto della Cgil, “ma le perdite sarebbero state ancora maggiori se la Cig non avesse svolto il suo compito, tamponando la crisi economica ed industriale piรน pesante dal dopoguerra ad oggi, consentendo di mantenere in vita occupazione e aziende, permettendo al sistema produttivo di restare in standby ma vivo e in attesa di una ripresa”. Ma, come affermaย il sindacato, “si poteva e si doveva fare molto di piรน da subito, se la crisi giร  evidente dal 2008, non fosse stata colpevolmente ignorata, da molti personaggi politici fino a ieri al governo del Paese”. Questo quinquennio di cassa integrazione “si chiude comunque con un trend in netto miglioramento, evidente in questi mesi del 2015, dove si consolida una riduzione delle ore di Cig, segno del progresso nei parametri economici, ma per attraversare il deserto c’รจ ancora molta strada da fare”.

Osservandoย infatti i primi otto mesi del 2015, i lavoratori in Cig hanno perso complessivamente oltre 1 miliardo e 750 milioni di euro del reddito al netto delle tasse, mentre ogni singolo lavoratore in cassa integrazione a zero ore per tutto il periodo ha subito una riduzione del salario al netto delle tasse di circa 5.300 euro”.