Confcommercio, i consumi tornano nuovamente in auge

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A seguitoย della revisione al rialzo del Prodotto interno lordo, arriva un altro segnale molto positivoย per la ripresa economica italiana.

L’Indicatore dei consumi di Confcommercio ha fatto registrareย a luglio 2015 una crescita dello 0,4% rispetto a giugno ed un incremento del 2,1% tendenziale, la variazione piรน elevata degli ultimi cinque anni. Lo si legge nei dati diffusi questa mattina a Roma dal Centro studi di Confcommercio. L’associazione dei commercianti dice che “dopo un semestre di ripresa dell’attivitร  economica, emergono segnali incoraggianti nel mercato del lavoro: a luglio, infatti, per il secondo mese consecutivo gli occupati, al netto dei fattori stagionali, aumentano in termini congiunturali di 44 mila unitร ”.

Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “la ripresa c’รจ, ma la prudenza รจ d’obbligo perchรฉ dopo molti anni di crisi tornare a crescere รจ difficile”. L’associazione chiede al governo di agire sul taglio del Fisco, insistendo in particolare sul versante delle imprese piuttosto che sulle tasse sulla casa: l’annuncio del premier, Matteo Renzi, sul tagli dell’Ires nel 2018 “riguarda un tempo troppo lungo: non c’รจ tempo da perdere, bisogna avere il coraggio di aggredire la spesa improduttiva e tagliare l’Ires giร  nel 2016”. Anche perchรฉ, ha ricordato Sangalli, nel primo semestre 35mila imprese hanno chiuso.

Il direttore dell’ufficio studi, Mariano Bella, ha spiegato che i dati degli ultimi mesi confermano il miglioramento della domanda per consumi sostenuta in larga parte da un nuovo ciclo di acquisti di beni durevoli. “Attrattori dei consumi nei primi 7 mesi del 2015 sono i beni e i servizi per la mobilitร , complici, anche gli aumenti dei carburanti e del trasporto pubblico (+6,2%), – ha detto Bella – einoltre i beni e servizi per le comunicazioni, dunque apparecchi tecnologici come telefonini e computer (dei quali cresce anche l’import) e i consumi legati al turismo, alberghi e consumazioni fuori casa (+ 1%). Mentre l’aumento di alimentari, bevande e tabacchi รจ di solo 0,5%”.

 

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