Continua incubo disoccupazione

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Gli italiani continuano a viaggiare sull’orlo del baratro per quanto riguarda il lavoro. Morale? Tutte le spese sono rinviate, i carrelli diventano low cost e le vacanze vengono tagliate.

Il 2013 per il Belpaese passerà alla storia come l’ennesimo anno all’insegna del risparmio.

La ripresa è sempre più lontana e mette a durissima prova la fiducia dei consumatori. I discorsi si svuotano invece che ripopolarsi e anche i saldi sono tutto sommato passati in sordina.

La Global Survey di Nielsen

A dirla tutta, la fiducia dei consumatori sembra essere ormai crollata del tutto. E’ quanto si evince dalle rivelazioni contenute all’interno dell’ultima Global Survey di Nielsen, azienda specializzata nelle analisi di mercato.

Nell’ultimo trimestre dello scorso anno l’indice di fiducia degli italiani circa le prospettive economiche è diminuito di altri sette punti, portandosi a quota 39. Sempre più distante, dunque, dall’asticella dell’ottimismo, fissata a quota 100.

L’amministratore delegato di Nielsen Italia, Roberto Pedretti, ha affermato che sono solo dieci i Paesi sui 58 analizzati che riportano un valore positivo. Pedretti ha inoltre sottolineato la portata globale del fenomeno.

Un fenomeno che è tuttavia molto marcato in particolar modo qui in Italia.

Oltre al danno, la beffa. Persino la Spagna fa meglio, attestandosi a quota 46. Stanno peggio di noi nel quadro dell’Unione europea soltanto Ungheria, Portogallo e Grecia. Nel complesso, la media dei 27 è di 71 punti.

Lavoro

Dati che non stupiscono, dal momento che ci troviamo in un Paese che vive quotidianamente l’incubo/incognita della disoccupazione.

Il 28% di coloro che sono stati intervistati da Nielsen, quasi il doppio rispetto alla media europea e a quella mondiale, parlano del posto di lavoro descrivendolo come la principale preoccupazione per i prossimi sei mesi.

Tuttavia, i cinque peggiori incubi di questo inizio 2013 hanno tutti a che vedere con il portafoglio: l’economia è la prima ossessione per il 12% degli interpellati, i debiti e il benessere dei figli per l’8%, l’aumento delle bollette per il 7%.

Nel contempo, la percentuale degli italiani sicuri che nemmeno nel 2013 si uscirà dalla recessione è salita a dicembre al 60% (più un 29% di “non so”), rispetto al 55% di settembre. A fine 2011, due cittadini su dieci vedevano la luce in fondo al tunnel, a fine 2012 solo uno su dieci.

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