Draghi ripete ancora che non c’è una guerra di valute

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 L’Europa ha appena approvato il bilancio valido per l’Unione nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020 ed è la prima volta che si ha un bilancio più basso di quello antecedente. La volontà del Vecchio Continente è quella di ridimensionare le spese, senza nulla togliere agli investimenti.

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Proprio adesso, tra l’altro, che gli investitori hanno ritrovato la fiducia nell’UE. Il simbolo inequivocabile di questa tendenza è nell’apprezzamento dell’Euro. Ne è convinto Draghi che propone una prospettiva nuova sull’euro forte. In fondo i rialzi costanti della moneta unica non sono indicativi di una guerra tra valute.

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Anzi, il mercato ForEX non evidenzia alcuna tensione tra gli stati e forse occorre abbassare i toni della discussione a riguardo. Il Presidente della BCE ci tiene comunque ad approfondire il tema e l’appuntamento per tutti è al G20 di questo fine settimana.

Lì probabilmente si confronteranno le posizioni simili a quelle del presidente francese Hollande che sostiene la necessità di un intervento sul tasso di cambio e le posizioni filo-mercato di molti altri paesi dell’Unione che vogliono, infatti, lasciare agli scambi, la decisione del valore delle diverse monete.

Se poi ci dovessero essere degli screzi evidenti, come quello tra Berlino e Tokyo, saranno considerati espressione della volontà dei diversi Stati di “proteggere” l’economia nazionale, piuttosto che di “attaccare” gli avversari.

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