Energia solare, Enel guadagna leadership in Brasile

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Grazie all’installazione di tre nuovi e importanti impianti fotovoltaici Enel diventa il primo produttore di energia fotovoltaica del Brasile.


Le buone notizie per il gruppo non finiscono qui. Enel infatti investirà circa 600 milioni di dollari per la costruzione dei tre nuovi impianti fotovoltaici, i quali saranno completati ed entreranno in esercizio entro il 2017: il che fa parte del piano industriale che prevede la costruzione di 7,1 GW di capacità aggiuntiva in tutto il mondo entro il 2019.

“Gli 818 MW di capacità complessiva vinti in tutte le gare sul fotovoltaico lanciate fino ad oggi in Brasile – ha commentato l’ad Francesco Venturini – i 700 MW di capacità vinti nelle gare sull’eolico e i 102 MW vinti nelle gare sull’idroelettrico nel Paese dal 2010, rappresentano un’ulteriore conferma della validità della nostra strategia di crescita in America Latina, la cui forza sta nel concentrarsi su tecnologie che si stanno avvicinando o hanno già raggiunto la grid parity, nella realizzazione di soluzioni innovative e nelle sinergie con le altre società del Gruppo Enel nella regione”.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, con la gara vinta in Brasile Enel è sempre più vicina al traguardo che la vedrà produrre il 50 per cento della sua energia da fonti rinnovabili in tutto il mondo. Il che potrebbe avvenire anche prima dell’obbiettivo attuale fissato per il 2019. Una percentuale destinata a salire, anno dopo anno, anche successivamente avendo la società guidata da Francesco Starace il 2050 come data entro cui potersi vantare di essere completamente “carbon free”.

A ragion veduta, la rivista Fortune ha inserito il gruppo Enel al quinto posto della nuova classifica “Change the World” di Fortune, in cui si indicano imprese che hanno inserito tematiche sociali all’interno della propria strategia di business. La rivista americana spiega come Enel si stata inserita “per la sua azione di leadership nella rivoluzione delle rinnovabili”, un risultato che di solito “ci si aspetta da piccole ed ambiziose aziende più che da giganti consolidati”.

 

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