Transizione energetica e digitale: al via Distretto Italia

10mila i giovani da inserire nel mondo del lavoro. ELIS alla guida di un progetto che coinvolge più di 30 aziende italiane

Orientare i giovani nelle scelte di studio e di lavoro, formarli e inserirli: queste le linee di azione con le quali è iniziata oggi la fase operativa di Distretto Italia, il programma guidato dal Consorzio ELIS annunciato a ottobre.

Quattro le Scuole dei Mestieri che prepareranno i primi tecnici – posatori di fibra ottica, Site Manager, impiantisti elettrici e programmatori software – con corsi organizzati su tutto il territorio nazionale. Inoltre, Distretto Italia prevede Scuola per la Scuola, ovvero attività di orientamento attraverso PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) e Officine Futuro – percorsi di orientamento dedicati a docenti e famiglie.

Un progetto nato:

  • dallo studio dei fabbisogni delle aziende italiane, che ha rilevato le 10mila posizioni da occupare, 4.800 delle quali nell’indotto;
  • dall’esigenza di offrire ai giovani tra i 16 e 30 anni l’opportunità di orientarsi nella scelta dello studio e della professione, anche per contrastare il fenomeno dei 3 milioni di NEET (cioè, giovani che non studiano e non lavorano).

Il piano d’intervento, presentato oggi nel corso dell’evento “Insieme diventiamo futuro” presso il Campus ELIS a Roma, ha visto la partecipazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, e del Ministro delle Imprese
e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Promuovere il lavoro vuol dire anche promuovere condizioni di sviluppo sociale attraverso un’integrazione lavorativa che riesca a collegarsi ai valori fondamentali della nostra Costituzione”, ha dichiarato il Ministro Calderone. “Entro il 2025, dobbiamo riportare al lavoro 3 milioni di persone, essenzialmente donne e giovani, e 300mila di queste devono avere formazione in materia di innovazione e transizione digitale“, ha annunciato.

Per il Ministro Urso, “dobbiamo fare una rivoluzione culturale, per fare capire quanto sia importante il lavoro creativo e manuale del Made in Italy”. “Per questo – ha proseguito – vorremmo che in ogni Distretto produttivo italiano ci fosse il liceo del Made in Italy“.

Distretto Italia è un progetto di sistema, che serve a colmare la mancanza di competenze necessarie per la crescita dell’Italia e dare ai ragazzi la possibilità di fare le loro scelte” – ha spiegato Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore generale del Gruppo Enel.

Infatti, la prima utility energetica italiana è da tempo impegnata nelle professioni del futuro, legate alla transizione green, con iniziative come Energie per Crescere, Energie per Crescere con le Rinnovabili oppure Energie per la Scuola che hanno già visto decine di migliaia di candidature e coinvolto centinaia di giovani, con il successivo inserimento nelle aziende partner. Una prova di lungimiranza, per un settore – quello dell’energia green e della sua filiera industriale – che, entro il 2030, promette mezzo milione di nuovi posti di lavoro generati dalla decarbonizzazione, l’elettrificazione e la digitalizzazione. 

Oltre a Enel, azienda tra le fondatrici del progetto, al lancio del programma hanno partecipato gli Amministratori Delegati delle imprese, delle agenzie del lavoro e degli altri enti aderenti: Autostrade per l’Italia (Gruppo che presiede il Semestre di progetto del Consorzio), A2A, Adecco, Bain & Company, Bnl Bnp Paribas, Boston Consulting Group, Cisco, Confimprese, Engineering, Eni Corporate University, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincantieri, Fmts Group, Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, Generali Italia , Gi Group, Gruppo Fnm, Made in Genesi, ManpowerGroup, Milano Serravalle – Milano Tangenziali, Open Economics, Open Fiber, Orienta, Poste Italiane, Randstad, Site Spa, Skuola.net, Soft Strategy, Synergie, Tim, Trenord e Umana.

ENEL: bilancio 2022 migliore delle previsioni

In aumento gli investimenti green. AD Starace: “Capacità del Gruppo di creare valore in un contesto sfidante”

Raggiungimento degli obiettivi strategici, aumento del margine operativo e del dividendo, produzione a emissioni zero oltre il 60% e prosecuzione degli investimenti green: questi alcuni dei principali risultati ottenuti nell’esercizio finanziario 2022, approvati e presentati questo 16 marzo dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo.

Vediamoli insieme:

  • Dividendo in crescita a 0,40 euro per azione (+5,3% rispetto al 2021).
  • Ebitda ordinario – margine operativo lordo – pari a 19.683 milioni di euro (+2,5%).
  • Ricavi pari a 140.517 milioni di euro (+63,9%).
  • Investimenti per 14.347 milioni di euro (+10,4%).
  • Utile netto ordinario a 5,4 miliardi di euro (-3,6%).

Gli eccellenti risultati che Enel ha registrato evidenziano la capacità del Gruppo di creare valore anche a fronte del contesto altamente sfidante che ha caratterizzato gli ultimi tre anni” – ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Francesco Starace.

Infatti, l’aumento dei ricavi è ricondotto ai maggiori volumi di energia prodotti, intermediati e venduti in un contesto di prezzi medi crescenti, e alle positive performance del business integrato, quale risultante della combinazione delle attività di Generazione Termoelettrica e Trading, Enel Green Power, Mercati Finali, Enel X ed Enel Grids. “È grazie alla resilienza del nostro modello – ha sottolineato Starace -, alla solida performance operativa, alle azioni manageriali implementate e, soprattutto, all’instancabile lavoro di tutti i colleghi che siamo stati in grado di superare la guidance annunciata ai mercati“.

Pertanto, il Gruppo ha annunciato il conseguimento dei suoi principali obiettivi strategici:

  1. EBITDA ordinario e utile netto ordinario al di sopra della guidance del Piano Strategico 2023-2025 presentato a novembre.
  2. Avanzamento del processo di decarbonizzazione, con la nuova capacità rinnovabile costruita nel 2022 che supera i 5,2 GW (inclusi 387 MW di batterie).
  3. Gestione integrata del business che, nonostante il contesto sfavorevole di mercato, ha garantito un risultato superiore alle attese.
  4. Razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche, attraverso 5,9 miliardi di euro di valorizzazione di asset.

In termini di sostenibilità, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, compresi i volumi da capacità gestita, ha raggiunto i 123,7 TWh (+4,5%). Inoltre, la produzione a zero emissioni ha raggiunto il 61% della generazione totale del Gruppo considerando unicamente la produzione da capacità consolidata, mentre è pari al 62,8% includendo anche la generazione da capacità gestita.

L’obiettivo a lungo termine resta il raggiungimento del ‘Net Zero’ entro il 2040 – sia per le emissioni dirette, sia per quelle indirette. Enel prevede di investire complessivamente circa 37 miliardi di euro, dei quali il 60% a sostegno della strategia commerciale integrata del Gruppo (generazione, clienti e servizi), e il 40% a favore delle reti, per il loro ruolo di abilitatori della transizione energetica.

Nei prossimi mesi dell’anno, continueremo a crescere nelle rinnovabili – ha annunciato l’AD – e a digitalizzare le reti di distribuzione, contribuendo a decarbonizzare il mix di generazione e ad aumentare l’indipendenza energetica, migliorando la qualità del servizio, abilitando l’elettrificazione dei consumi finali e tutelando i nostri clienti dalla volatilità dei mercati energetici”. 

Per il 2023, sono pertanto confermati gli investimenti:

  • nelle energie rinnovabili, a sostegno della crescita industriale e nell’ambito degli obiettivi di decarbonizzazione;
  • nelle reti di distribuzione, specialmente in Italia, per migliorare la qualità del servizio e aumentare la flessibilità e resilienza della rete;
  • nell’elettrificazione dei consumi, per valorizzare la crescita della base-clienti, e nell’efficientamento – attraverso le piattaforme globali di business.

Per il 2025, l’Ebitda (margine lordo) ordinario dovrebbe raggiungere i 22,2-22,8 miliardi di euro, mentre l’utile netto ordinario è atteso in crescita a 7,0-7,2 miliardi, con conseguente ulteriore aumento del dividendo.

Per consultare e scaricare la Relazione finanziaria, clicca qui.

Sostenibilità e competitività attraverso l’economia circolare

Parole-chiave, innovazione e circolarità. Urso: “Transizione 5.0, politica industriale e risorse RePowerEU”. Crisostomo (Enel): “Una rivoluzione umanistica”

Dobbiamo e possiamo ripensare il modo nel quale usiamo le materie prime e l’energia, ridisegnando il nostro modello economico sulla circolarità e unendo, grazie all’innovazione, la sostenibilità alla competitività. Questa la conclusione dal convegno “Innovazione per la circolarità: soluzioni a prova di futuro per trasformare l’economia di un Paese”, moderato da Gianni Riotta e al quale sono intervenuti Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Michele Crisostomo, Presidente del Gruppo Enel, Luigi Nicolais, Presidente della Fondazione COTEC, Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola e, in collegamento, Katia Da Ros, Vicepresidente di Confindustria, e Ami Appelbaum, Chairman of the Board of the Israel Innovation Authority

Il Ministro Urso ha sottolineato il vantaggio competitivo del nostro sistema, fatto da migliaia di piccole e medie imprese, e la necessità di una politica industriale nazionale all’interno di quella europea, per affrontare le crisi “vicine e lontane” – alcune delle quali, sistemiche. Parliamo di materie prime critiche e giacimenti, di investimenti (anche europei) e di nuove competenze, che mettano in sintonia gli obiettivi ambientali e la riconversione industriale: Dobbiamo convincere le istituzioni UE ad agire con pragmatismo nella sfida della transizione ecologica e industriale. Stiamo lavorando a un piano Transizione 5.0 che coniughi gli obiettivi della digitalizzazione con quelli della transizione ecologica

In termini di materie prime, “L’Italia è un grande sistema industriale ma è importatore netto, caratteristica che ci ha obbligato negli anni a diventare i primi in Europa e i più efficienti nella circolarità dell’uso di risorse: un primato che dobbiamo mantenere”, ha osservato la Vicepresidente Da Ros. Confermata dal Presidente Realacci, che ha ricordato: “Siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo, pari al 79.4%. Risparmiamo l’equivalente di 23 milioni di tonnellate di petrolio all’anno e di circa 63 milioni di tonnellate di CO2”.


La circolarità viene solitamente applicata solo ai rifiuti, ma ha a che fare con il modo di usare tutte le risorse nel tempo. Una visione più ampia, che Enel adotta dal 2015 proprio perché la decarbonizzazione richiede di ripensare l’intera catena del valore. Come ha osservato il Presidente Crisostomo, “una rivoluzione umanistica” in armonia con la rinnovata sensibilità ambientale ed energetica, “che dia soluzioni coerenti con l’idea di mondo delle nuove generazioni. Infatti, come ribadito dal Presidente Nicolais, “stiamo vivendo tante transizioni insieme, a cominciare da quella digitale, e questo richiede una profonda trasformazione culturale e sociale”.

Agire lungo tutta la catena del valore, dalle fonti energetiche e le materie prime, estendendone la vita e favorendone il riuso e il riciclo: un percorso che oggi Enel racconta nel “Viaggio nell’economia circolare”. Un documento che illustra i progetti finora avviati dal Gruppo su 4 assi portanti – modelli di business, materie prime, Città e territori, abilitatori – che vanno dalla governance e la digitalizzazione al coinvolgimento delle aziende partner, dal recupero e la re-immissione nel ciclo produttivo dei materiali alle tecnologie di storage. Un documento di strategia, progetti e risultati – tra i quali:

  • la 3Sun Gigafactory, oggi la prima d’Europa nella produzione di pannelli fotovoltaici avanzati
  • la partnership avviata con Vulcan per l’estrazione del litio e il suo impiego per l’energia geotermica;
  • lo sviluppo di soluzioni innovative come il trasporto pubblico elettrico, l’illuminazione pubblica smart e la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili, anche agricole.

Per consultare il documento, clicca qui.

Come dicevamo in apertura, le grandi sfide ambientali e sociali ci chiedono di ripensare i modelli di produzione e di consumo. E la risposta è proprio l’economia circolare – in grado di coniugare sostenibilità e competitività attraverso un’innovazione tecnologica, sì, ma soprattutto di pensiero.

Rinnovabili: accelera la transizione green

Nei prossimi 5 anni, crescita superiore agli ultimi 20 

Usare la crisi energetica per spingere sulla transizione e l’indipendenza energetica sostenibile: questo il messaggio principale del rapporto “World Energy Outlook 2022” presentato nella Sala Capitolare del Senato in un incontro al quale sono intervenuti il Direttore Esecutivo dell’International Energy Agency (IEA), Fatih Birol, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza, Gilberto Pichetto Fratin, e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Enel, Francesco Starace.

L’elettrificazione è il futuro: il punto è come produrre e consumare l’energia elettrica in modo “pulito” e più efficiente – riducendo emissioni, sprechi e costi.

Come ha osservato il Direttore Esecutivo dell’International Energy Agency (IEA), Fatih Birol, “le macchine elettriche nel 2019 erano solo il 3%: nel 2030, in Europa, USA e Cina una vettura su due sarà elettrica”. Un trend confermato dai dati pubblicati nell’ultimo rapporto IEA che – proprio nel 2022, anno della crisi energetica – hanno rilevato:

  • in Italia, il raddoppio delle rinnovabili;
  • nell’Unione Europea, l’aumento del solare e dell’eolico (+41%), delle pompe di calore (+40%) e delle macchine elettriche (+15%), con rispettiva riduzione delle emissioni di anidride carbonica (-2.5%);
  • nel mondo, l’aumento dell’accesso all’elettricità e il raggiungimento di minori costi dell’energia solare;
  • complessivamente, una maggiore sensibilità ai cambiamenti climatici, alla sicurezza e all’indipendenza energetica.

Secondo l’AD di Enel, confermato dal Direttore Birol, quello che serve è la diversificazione delle risorse energetiche, tale da poter affrontare eventuali altre crisi, ma anche un progressivo adattamento delle vecchie generazioni tecnologiche e la loro sostituzione con tecnologie innovative. Anche per raggiungere un diverso equilibrio nella supply chain per gli impianti rinnovabili, oggi a traino cinese – e parliamo di cobalto, litio, rame, acciaio di alluminio, componentistica per pannelli solari e impianti eolici, batterie e pompe di calore.

Un futuro che porta inevitabilmente a due cambiamenti fondamentali: l’evoluzione tecnologica, dalla produzione stessa di energia pulita alle reti elettriche smart, e la trasformazione dei consumatori anche in produttori (prosumer). Per fare degli esempi:

Infatti, secondo il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, «Nel panorama internazionale, l’Italia può avere un ruolo importante nelle rinnovabili, e gli investimenti sono in crescita. Ad esempio, per le comunità energetiche rinnovabili il PNRR prevede un investimento di 2 miliardi e 200 milioni nei prossimi 4 anni. Ci aspettiamo almeno 15mila comunità energetiche associando famiglie, imprese ed enti: una sfida, quella di essere consumatori e produttori di energia, che è dunque parte integrante del PNRR. La decarbonizzazione può e deve essere un’opportunità di crescita».

Come ha osservato il Direttore IEA, l’industria sta entrando in una nuova epoca, quella dell’energia pulita. Una sfida, un’opportunità e anche una responsabilità, che richiederà una diversa collaborazione tra Paesi. Un percorso possibile, nel quale l’Italia può fare da battistrada e motore della transizione energetica.

Settore elettrico: crescita e indipendenza energetica

Nel Piano 2030, i benefici ambientali, economici e occupazionali

Enel Foundation, Althesys ed Elettricità Futura hanno illustrato oggi, alla presenza dei Ministri Urso e Pichetto Fratin, i risultati dello studio sulla filiera industriale italiana, tra punti di forza e opportunità.

In sintesi, il Piano 2030 prevede oltre 360 miliardi di euro di benefici economici, in termini di valore aggiunto per la filiera e l’indotto, con 540.000 nuovi posti di lavoro nel settore elettrico e nella sua filiera industriale, che si aggiungeranno ai circa 120.000 di oggi.

Tre i cardini dell’intera strategia: decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione. Grazie soprattutto alle tecnologie innovative per la generazione elettrica green – punto di forza dell’Italia, oggi seconda per produzione in Europa.

Infatti, la filiera della smart energy ha un valore di produzione di circa 12,4 miliardi di euro: un settore di eccellenza Made in Italy – e basta pensare alla fabbrica 3Sun di Enel che produce pannelli fotovoltaici avanzati, recentemente diventata Gigafactory con una tecnologia unica al mondo. Oppure al sistema innovativo TES (Thermal Energy Storage) basato sulle rocce e sul vapore, che Enel ha installato nella Centrale aretina di Santa Barbara, in Toscana.

“Nei prossimi anni ci sarà sempre più bisogno di tecnologie, competenze e visione strategica a supporto della transizione energetica” – ha concluso Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel – “e l’Italia potrà avere un ruolo da protagonista solo creando e rafforzando una catena del valore nazionale in grado di competere nello scenario internazionale. Bisogna investire lavorando su tutta la filiera, dalla lavorazione di materie prime allo sviluppo delle tecnologie, dalla generazione alla distribuzione, fino al consumo di energia, secondo un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente, alle persone e alla crescita economica. L’indicazione che emerge dallo studio è chiara: siamo di fronte a un’opportunità unica e, se vogliamo coglierla pienamente, il momento di agire è ora”.

“Con oltre 12 miliardi di euro di fatturato e quasi 800 imprese, la filiera nazionale delle tecnologie elettriche rinnovabili e smart è un asset strategico per l’Italia” – ha confermato Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Althesys. “È un settore composto da eccellenze industriali competitive a livello internazionale, quindi la transizione energetica costituisce una straordinaria opportunità di crescita industriale, favorendo l’indipendenza tecnologica oltre che la sostenibilità ambientale”.

Come ha spiegato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura, gli eventi climatici estremi annui sono più che triplicati negli ultimi anni, quindi la decarbonizzazione è una priorità per la sicurezza nazionale. Inoltre, il 65% dell’energia proviene ancora dal fossile (cioè da gas, importato per il 95%) e il 14% dei consumi elettrici è coperto da elettricità prodotta altrove e acquistata. Quindi la transizione energetica è un percorso di indipendenza, oltre che di minori emissioni e minori costi.

In quanto alle azioni di Governo, il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato l’impegno in corso per lo sblocco delle “procedure autorizzative spesso farraginose”, mentre il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sottolineato l’importanza delle regole in sintonia con le richieste delle imprese e delle risorse che garantiscano chi investe in rinnovabili e green: “Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sono come due binari finalmente allineati, anche con gli altri dicasteri coinvolti, su cui corre il treno della transizione ecologica e digitale che può fare dell’Italia un modello produttivo sulle rinnovabili”.

Althesys affianca nelle loro scelte e strategie imprese, istituzioni, enti e associazioni dei settori energia, rifiuti e riciclo, idrico e industria, mentre Elettricità Futura è la principale associazione del mondo elettrico italiano, nata nel 2017 dall’integrazione tra AssoElettrica e AssoRinnovabili, che rappresenta oggi oltre 500 imprese – cioè, il 70% del mercato elettrico nazionale.

Rivedi gli interventi 

Consulta lo studio

Transizione energetica: la strategia ENEL per la riqualificazione degli impianti

The solar panel is on the tracker

Riprogettazione, recupero e integrazione con la creazione di poli energetici, innovativi e sostenibili

Il percorso di transizione ecologica in corso coinvolge anche il patrimonio industriale di impianti energetici da valorizzare e al quale dare una seconda vita, attraverso un processo di riqualificazione e un nuovo sviluppo fondato su economia circolare, sostenibilità, innovazione e coinvolgimento di comunità e istituzioni locali.

Secondo la strategia di Enel, la riqualificazione ha come priorità la valorizzazione degli asset esistenti e la loro trasformazione in poli energetici integrati. Cioè, in luoghi dove combinare le diverse tecnologie utili ad accelerare la transizione energetica.

Due gli esempi significativi – il primo, di integrazione; il secondo, di riqualificazione:

  1. Sun Hunter, la futura fabbrica di tracker nella Centrale “Alessandro Volta” a Montalto di Castro, per produrre dispositivi che permettono ai pannelli fotovoltaici di seguire il Sole durante la giornata. Il progetto creerà fino a 70 posti di lavoro, offrendo opportunità occupazionali anche al personale proveniente dall’indotto della Centrale. La nascita della fabbrica sarà solo uno degli sviluppi che vedrà il sito, destinato a evolvere ulteriormente con l’installazione di un parco fotovoltaico della potenza di circa 10 MW e di sistemi di accumulo di energia per circa 245 MW. Mentre una parte degli impianti turbogas già presenti, rinnovati e resi più efficienti, resterà attiva a supporto della stabilità del sistema elettrico.

Con questo progetto, la Centrale diventerà il più esteso polo energetico multifunzionale in Italia, in un’ottica di economia circolare e di valore condiviso con il territorio.

  1. Il polo turistico innovativo di Porto Tolle, nell’area patrimonio Unesco nel territorio del Polesine. Un progetto grazie al quale un impianto industriale che ha partecipato attivamente alla vita e alla storia della comunità locale e del Paese potrà diventare punto di partenza per nuove opportunità e occasioni di sviluppo e di turismo sostenibile.

La transizione energetica comporta la riprogettazione delle Centrali per renderle più sostenibili e circolari. Ragione per la quale, già nel 2020, Enel ha lanciato quattro concorsi aperti ad architetti e ingegneri – alla ricerca di soluzioni in grado di trasformare gli impianti in infrastrutture moderne ed efficienti, nelle quali far convivere gas naturale, fonti rinnovabili e batterie per lo stoccaggio di energia. 

Le Centrali coinvolte sono state Eugenio Montale a La Spezia, Andrea Palladino a Fusina, Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia e Federico II a Brindisi. Tutti siti che hanno contribuito allo sviluppo industriale e sociale del Paese, fortemente legati ai territori che li ospitano.

Il principale obiettivo è quello di creare poli energetici sempre più integrati con l’ambiente nel quale sono inseriti, riducendo l’impatto paesaggistico attraverso un’idea nuova di Centrale, proponendo spazi aperti alla fruizione da parte dei cittadini e individuando un design centrato su principi di sostenibilità, circolarità e innovazione.

Una trasformazione energetica a tutto tondo. Che coinvolge generazioni, segmenti economici e competenze. E che si inserisce nel più ampio impegno di Enel per una transizione energetica giusta, fondata su quattro pilastri strategici:

  • riqualificazione degli impianti,
  • sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili (decarbonizzazione),
  • sviluppo di tecnologie di accumulo,
  • digitalizzazione delle reti elettriche.

e-Mobility: il futuro è elettrico

100 storie di eccellenza italiana nel quarto rapporto Enel, Symbola ed Enel X Way

L’Italia occupa un ruolo di primo piano nella rivoluzione della mobilità sostenibile. A dimostrarlo, il quarto rapporto “100 Italian e-Mobility Stories 2023” curato da Enel, Fondazione Symbola ed Enel X Way. Storie di eccellenza su tutta la filiera, dai grandi Studi di design ai produttori di componenti e di veicoli.  

Secondo il rapporto, il nostro Paese ha chiuso il 2021 con un aumento del 199% rispetto all’anno precedente delle vendite di auto ibride ed elettriche, raggiungendo più di un terzo del totale immatricolato. Una sfida, quella della nuova mobilità, alla quale le nostre imprese e i nostri centri di ricerca hanno risposto con la crescita:

  • della produzione nazionale di automobili elettriche e ibride – dallo 0,1% della produzione complessiva di autovetture nel 2019 a oltre il 40% nel 2021; 
  • della produzione di mezzi dell’ultimo miglio, anche grazie al sharing e all’accelerazione del digitale nella creazione di app e di servizi di gestione;
  • della produzione Made in Italy di e-bike e monopattini elettrici, questi ultimi veicolo condiviso più diffuso in Italia.

Risultato possibile anche all’avanzamento nel nostro Paese della realizzazione di gigafactory – dallo stabilimento FIB Teverola 2, in provincia di Caserta, ai progetti Italvolt nella provincia di Torino e alla joint-venture Automotive Cells Company, in provincia di Campobasso.

“Il rapporto realizzato con Fondazione Symbola racconta una tra le filiere più innovative e dinamiche del Paese”, ha dichiarato Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel. 

Aziende, università, centri di ricerca e realtà del terzo settore. Grandi studi di design, impegnati a ridefinire forme e stile dei veicoli del futuro; produttori di componenti, chiamati ad alleggerire il peso dei veicoli grazie a nuovi materiali come leghe leggere, alluminio e titanio; produttori di veicoli, anche piccoli, per le diverse forme di mobilità nel frattempo emerse – prima tra tutte, il car sharing.

Una “mappa delle eccellenze” possibile all’ampio spettro italiano di competenze e tecnologie – dalle case automobilistiche a chi realizza e-bike e veicoli leggeri, passando per motorini e autobus elettrici. Filiera il cui “cuore pulsante” è la componentistica, grazie a imprese che creano motori e statori, freni ed elettronica, scocche e pacchi batterie. Ma anche multiutility, soluzioni per la ricarica e relative app. L’auto elettrica sposa infatti l’innovazione proveniente da altri settori, a partire dalla rete elettrica, spingendo:

  • sull’efficienza del motore,
  • sulla durabilità delle batterie,
  • sul retrofit elettrico di auto tradizionali
  • e sul recupero dei materiali in un’ottica circolare.

Le 100 storie, e ce ne sono certamente tante altre, sono la prova che la mobilità elettrica ha grande spazio nel nostro Paese, che può essere occupato dalla curiosità e capacità di innovazione delle quali noi italiani siamo particolarmente dotati.

La convergenza tra energia, automotive, digitale, industria manifatturiera e ricerca rende lo spazio della mobilità elettrica molto più ampio di quello che può a prima vista apparire, e offre margini di crescita, di nuova occupazione, di una eMobility Made in Italy” (Elisabetta Ripa, CEO Enel X Way).

Attualmente, nel mondo circolano quasi 20 milioni di veicoli elettrici per passeggeri, 1.3 milioni di veicoli elettrici commerciali e oltre 280 milioni di ciclomotori, scooter e motocicli elettrici. E, per le auto elettrificate, le stime 2030 prevedono una quota di mercato globale superiore al 50%, trainato dalle tecnologie Battery Electric Vehicle (BEV). Guardando le immatricolazioni italiane delle auto BEV da gennaio a ottobre 2022, il mercato registra 39.400 unità – con la Fiat 500E ancora in cima alla Top 5 delle più vendute nel nostro Paese.

Una nuova era, quella della e-Mobility. Essenziale per la necessaria decarbonizzazione e per la riduzione degli impatti della mobilità tradizionale sull’ambiente e sulla salute, e resa possibile grazie all’evoluzione della tecnologia ma anche al moltiplicarsi delle politiche Green Deal e degli investimenti.

Uno scenario che, è proprio il caso di dirlo, vede l’Italia in pole position.

Sostenibilità circolare: in Emilia, la prima comunità energetica di autoconsumo collettivo

A Calderara di Reno, eletta la città più virtuosa d’Italia, con il sostegno di Enel X

Ben 3 impianti fotovoltaici della potenza di 75 kW, con una produzione di energia rinnovabile di circa 100mila kWh e una riduzione di più di 50 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno, pari all’assorbimento annuo di oltre 2.500 alberi: questo il progetto “Comune Calderara Circular Community, che prevede l’installazione degli impianti nell’area nuova della sede comunale, sulla Scuola dell’Infanzia di Lippo e sulla Scuola Primaria ‘Longara’.

Nella sua qualità di partner tecnologico, Enel X garantirà la gestione tecnico-economica, fornendo la sua piattaforma digitale e le sue soluzioni innovative per assicurare un monitoraggio continuo dello stato della condivisione energetica. Grazie agli impianti, l’Amministrazione comunale potrà:

  • condividere i propri consumi di energia;
  • ottenere incentivi statali da redistribuire a vantaggio di tutti gli iscritti;
  • ridurre significativamente le proprie emissioni di gas serra, con benefici economici e ambientali per tutto il territorio.

“Con questa iniziativa, diamo vita alla prima comunità energetica aperta alle Amministrazioni pubbliche – ha dichiarato Augusto Raggi, responsabile Enel X Italia – confermando il nostro impegno a supportare attivamente la transizione energetica dei Comuni italiani e la loro sostenibilità. Enel X mette a disposizione una pluralità di servizi tecnologici e infrastrutture digitali all’avanguardia, al fine di rendere le comunità energetiche un vero e proprio ecosistema efficiente e sostenibile”.

Obiettivi importanti, che si inseriscono nel solco tracciato dall’Agenda 2030 dell’ONU e per contrastare la povertà energetica.

Grazie alla proficua collaborazione con Enel X avviata negli ultimi anni – ha dichiarato il Sindaco Giampiero Falzone – riusciamo a dare forma a questo progetto cui tenevamo tanto: non solo per aiutare i cittadini davanti all’attuale emergenza energetica del caro-bollette, ma anche per l’ulteriore sviluppo green di Calderara, per il quale da sempre siamo al lavoro nell’interesse della comunità. Un lavoro riconosciuto e premiato già nel 2021, quando abbiamo capeggiato la classifica nazionale del Circular City Index di Enel X: un attestato della qualità del nostro approccio all’economia circolare e sostenibile”.

La scelta di Calderara di Reno è fortemente simbolica perché, per il secondo anno consecutivo, nel 2022 il Comune è stato riconosciuto come il più virtuoso d’Italia dal Circular City Index – uno strumento digitale e gratuito creato da Enel X, che misura l’economia circolare e la sostenibilità dei Comuni in base a 4 parametri:

  • digitalizzazione;
  • ambiente ed energia;
  • mobilità;
  • rifiuti.

A mantenere Calderara in vetta alla graduatoria hanno contribuito il miglioramento, dal 2021 al 2022, dell’accessibilità dei servizi online, l’aumento delle stazioni di ricarica elettrica e l’incremento dell’autoconsumo energetico

Enel X Global Retail è la business line globale del Gruppo Enel che opera nell’ambito della fornitura e dell’efficientamento energetico. Leader mondiale nello sviluppo di soluzioni innovative a supporto della transizione energetica, Enel X Global Retail si rivolge a consumatori, imprese e municipalità attraverso un’offerta modulare e integrata costruita attorno alle esigenze dei clienti, promuovendo l’elettrificazione degli usi e la digitalizzazione come driver per la creazione di nuovo valore. Enel X Global Retail gestisce servizi di demand response con 7,9 GW di capacità totale, ha installato oltre 2,8 milioni di punti-luce public lighting in tutto il mondo e offre quotidianamente servizi energetici a 63 milioni di clienti residenziali per la commodity. L’ecosistema di soluzioni di Enel X Global Retail comprende asset per l’ottimizzazione e l’autoproduzione di energia, soluzioni premium di efficienza energetica e offerte competitive e flessibili di energia, con l’obiettivo di aiutare il Cliente a tracciare la propria roadmap energetica.

Economia circolare: la strategia suggerita da Enel

Sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso innovazione, digitalizzazione e governance

Da dicembre 2022, è disponibile online “Viaggio nell’Economia Circolare del Gruppo Enel: Strategia, progetti e risultati” – un aggiornamento sulle iniziative e i progetti della prima utility energetica italiana in un campo centrale nella strategia del Gruppo. Una risorsa importante per potersi orientare in un mondo in continua evoluzione. Scopriamolo insieme.

Tre gli ambiti di articolazione:

  • nuovi modelli di business, sull’adozione trasversale di modelli basati sui principi dell’economia circolare;
  • materie prime, sull’approccio circolare e sostenibile sia in termini di previsione dei fabbisogni e degli impatti, sia di sviluppo e adozione di soluzioni innovative, in collaborazione con tutto il proprio ecosistema;
  • città, sullo sviluppo di nuove soluzioni e progetti in collaborazione con aziende di altri settori e istituzioni.

Il documento approfondisce inoltre le attività di governance e digitalizzazione volte all’implementazione di un modello disancorato dal mero consumo di risorse, che

  • protegga l’ambiente, riducendo le emissioni e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali;
  • favorisca l’impiego di risorse rinnovabili;
  • contribuisca al miglioramento della qualità di vita delle persone;
  • sia competitivo anche economicamente, attraverso l’innovazione e il ridisegno della catena del valore.

Due esempi? Il progetto di trasformazione della fabbrica catanese di moduli fotovoltaici 3Sun in Gigafactory, per il quale Enel ha firmato un accordo di finanziamento con la Commissione europea, e il progetto per l’individuazione di soluzioni industriali di riciclo per le batterie dei veicoli elettrici lanciato in Italia assieme ad altre aziende nell’ambito dell’Important Project of Common European Interest (IPCEI).

“Con questo documento abbiamo voluto raccontare in modo semplice e chiaro le sfide, gli obiettivi raggiunti e le potenzialità che caratterizzano la transizione circolare del Gruppo Enel”, commenta Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Enel. “L’economia circolare rappresenta un elemento-chiave per la competitività di un’azienda, in quanto consente non solo di affrancarsi dal consumo di nuove risorse non rinnovabili, ma anche di valorizzare al meglio asset e beni esistenti consentendone l’eventuale riutilizzo in ottica sostenibile. L’approccio di Enel alla circolarità è pienamente integrato con i nostri obiettivi di decarbonizzazione e si traduce in azioni concrete lungo tutta la catena del valore, dalle fasi iniziali di design e approvvigionamento fino alla gestione del fine vita e del recupero delle materie prime”.

Enel, che il 6 dicembre 2022 ha festeggiato il suo 60° anniversario, è una multinazionale dell’energia e un operatore integrato leader nei mercati globali dell’energia e delle rinnovabili. Presente in 30 Paesi nel mondo con una capacità totale di circa 93 GW, è il più grande operatore privato di rinnovabili, il primo operatore di rete per numero di utenti finali e il maggiore operatore retail per numero di clienti. 

Enel Grids, la business line globale del Gruppo dedicata alla gestione del servizio di distribuzione di energia elettrica a livello mondiale, fornisce energia elettrica attraverso una rete di circa 2,3 milioni di chilometri a circa 76 milioni di utenti finali. Il Gruppo fornisce energia a oltre 70 milioni di case e aziende. Enel Green Power, che all’interno del Gruppo Enel gestisce le rinnovabili, conta su una capacità totale di oltre 56 GW con un mix di impianti eolici, solari, geotermici, idroelettrici e di accumulo in Europa, nelle Americhe, in Africa, Asia e Oceania. Enel X Global Retail, la business line globale di Enel per i servizi energetici avanzati, ha una capacità totale di circa 8,2 GW di demand response gestiti a livello globale e 65 MW di capacità di accumulo behind-the-meter. Infine, Enel X Way è la nuova società del Gruppo interamente dedicata alla mobilità elettrica, che gestisce circa 430.000 punti di ricarica pubblici e privati per veicoli elettrici in tutto il mondo – sia direttamente, sia attraverso accordi di interoperabilità.

Documento integrale

Enel: “Nessuna modifica prezzi in periodo validità contratti”

La società si appresta a impugnare il provvedimento Antitrust, considerato dannoso per i Clienti e in contrasto con le norme italiane ed europee

“A tutela delle proprie ragioni e degli interessi di tutta la clientela, Enel impugnerà immediatamente il provvedimento dell’Autorità, confidando che la valutazione di un giudice terzo possa ripristinare le minime condizioni di Diritto necessarie per la sopravvivenza di un mercato già afflitto da tanta turbolenza”.

“L’Autorità chiede di applicare l’articolo in questione anche ai rinnovi contrattuali, proponendo dunque un’interpretazione analogica errata di una disposizione eccezionale, in contrasto con le norme nazionali e i regolamenti europei. Enel ha sinora fatto fronte alla grave crisi provocata dall’aumento dei costi del gas mantenendo invariati i prezzi per i propri clienti durante tutta la validità dei contratti. Per far ciò, la società ha mantenuto il prezzo di vendita dell’energia rinnovabile sui valori storici di prima della crisi e ha sopportato le perdite determinate dalla crescita del prezzo del gas, che ha penalizzato le imprese generatrici di energia elettrica”.

Il provvedimento emanato, “impedendo di recepire le variazioni di costo intervenute dopo la scadenza del contratto, danneggia i clienti per i quali gli operatori elettrici non avranno energia disponibile a prezzi pre-crisi e che rischiano dunque – stante l’impossibilità di rinnovare il contratto – di transitare sul mercato tutelato o della salvaguardia, che oggi pratica prezzi più alti di quelli applicati in sede di rinnovo delle offerte in scadenza”. 

L’Antitrust aveva emanato dei procedimenti istruttori nei confronti di sette principali società fornitrici di energia e gas sul mercato libero per modifica illegittima delle condizioni di fornitura, che avrebbe provocato un ingiustificato aumento di prezzo agli utenti. Con riferimento al procedimento istruttorio annunciato dall’Autorità, la società “precisa di non avere modificato alla propria clientela le condizioni economiche durante il periodo di validità dei contratti, conformemente a quanto disposto dall’articolo 3 del Decreto Legge Aiuti bis”.