Eurozona in crescita anche durante il prossimo anno?

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L’Eurozona crescerà anche durante il prossimo anno? Questa domanda tormenta da mesi, mesi assolutamente delicati, gli addetti ai lavori.

Gli analisti si aspettano un lieve ma continuo recupero guidato dai consumi interni.

Gli specialisti di Credit Suisse continuano a prevedere che l’economia dell’area dell’euro possa recuperare ad un ritmo costante per il resto di quest’anno e nel 2016, dopo aver resistito all’incertezza sulla Grecia e alle turbolenze finanziarie in Cina durante l’estate. Certo, ammettono i professionisti di Credit Suisse nella loro analisi, alcuni mercati chiave per le esportazione dell’Europa si stanno indebolendo e, inoltre, la caduta dei prezzi delle materie prime e la forte svalutazione di molte valute emergenti hanno sollevato la possibilità che l’Europa possa importare una nuova scossa disinflazionistica. Tuttavia, secondo loro, sebbene questo possa aggiungere rischi di frenata alla già modesta crescita nell’area dell’euro, è improbabile che tale effetto possa essere significativo.

“L’esposizione alla domanda finale in Asia della zona euro non è elevata: inoltre i dati recenti suggeriscono che la fiducia delle imprese è rimasta stabile in quei settori e in quelle economie con una più relativamente elevata esposizione alla regione asiatica. In realtà è la domanda interna il principale motore della ripresa in Europa, e i fondamentali restano promettenti. Le condizioni finanziarie si stanno allentando, la politica fiscale resta stimolante, e i più bassi prezzi dell’energia continueranno a sostenere i margini delle aziende e i risparmi delle famiglie. Non a caso, i profitti delle imprese della zona euro sono stati particolarmente solidi quest’anno, evidenziando inoltre segnali di sostegno alle assunzioni e agli investimenti” sottolineano gli analisti di Credit Suisse che non nascondono la persistenza di un rischio politico: le elezioni in Grecia, Spagna e Portogallo entro la fine dell’anno potrebbero potenzialmente causare un ritorno della volatilità acuta e un’incertezza come quelle sperimentate dai mercati nel mese di giugno e luglio. Ma, anche in questo caso, i professionisti di Credit Suisse si aspettiamo che gli esiti delle elezioni siano gestibili.

 

 

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