Federalberghi parla delle difficoltà delle strutture alberghiere

Home > News > Italia > Federalberghi parla delle difficoltà delle strutture alberghiere

Le strutture alberghiere sono in una fase molto difficile, anche se siamo in primavera e i dati che arrivano dal comparto turistico dovrebbero essere buoni. Ecco allora le dichiarazioni, forse un po’ preoccupanti, del presidente di Federalberghi. 

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commentando i sull’andamento del turismo alberghiero illustrati nel corso della 65esima assemblea in svolgimento a Como, fa una panoramica del comparto turistico:

“Pur a fronte di un modestissimo +0,8% di presenze da gennaio ad aprile negli alberghi italiani, preoccupa fortemente il calo dell’1,5% registrato nei mesi primaverili, dato che stigmatizza la gravità della crisi economica e lascia incognite in vista dell’estate.

Mentre a stento la componente straniera riesce a stare a galla, spaventa il quasi crollo della clientela italiana, dalla quale ci aspettavamo una ripresa sulla scia sia delle misure economiche adottate dalla Bce sia da quelle varate dal Governo con gli 80 euro in busta paga e l’opzione di avere sempre in busta paga l’anticipo del Tfr.

Occorre dunque intervenire con urgenza, con misure che riguardino l’estensione della deduzione dalla base imponibile Irap introdotta dalla legge di stabilità anche con riferimento ai contratti di lavoro stagionali e la revisione della nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) che nella sua attuale formulazione comporta una drastica riduzione della copertura assicurativa per i lavoratori soprattutto quelli che verranno impegnati nell’ormai imminente stagiona estiva. Ma non basta perché il peso che ha raggiunto la tassazione sugli immobili, nelle sue diverse componenti, è ormai insostenibile. Stimiamo che nel 2014 gli alberghi italiani abbiano pagato circa 893 milioni di euro solo di Imu e Tasi. E poi l’handicap nel rilascio dei visti turistici e la limitazione dell’utilizzo del contante contribuiscono a non avvicinare al mercato italiano ulteriori flussi dall’estero, dirottandoli nostro malgrado verso destinazioni più attente alle esigenze di una clientela che vuole viaggiare senza essere inseguita o ostacolata da vincoli e pastoie burocratiche”.

Lascia un commento