Ferragamo, fatturato in aumento del 5%

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Ferragamo, maison fiorentina della moda nata nel 1927, è sempre di più il polo del lusso.

L’azienda ha chiuso il 2014 con ricavi pari a 957 milioni di euro, in aumento del 5% a tassi di cambio correnti, in confronto ai 915 milioni di euro registrati durante il medesimo periodo di riferimento nel 2013.

Il risultato ha spinto le primarie case d’analisi Equita Sim e Kepler Cheuvreux a raccomandare il titolo Ferragamo con un Buy.

Per assicurare la continuità tra passato e presente, Ferragamo ha prima siglato un patto di famiglia affidando a ogni membro un settore per formare una squadra che oggi funziona alla perfezione. Successivamente, la società si è quotata in borsa con la supervisione del manager Michele Norsa. Norsa ha i poteri di chief executive officer (CEO).

Per un’azienda come Ferragamo, nata quasi un secolo fa, una delle questioni predominanti è senza dubbio il cambio generazionale che va affrontato per tempo e in maniera oculata. In altri termini, va affrontato quando ancora non costituisce un problema impellente così da valutare con maggiore lucidità la situazione e guardare al futuro in maniera più serena.

I rappresentanti della terza generazione Ferragamo sono stati dunque scelti anzitempo in base a dei criteri ben precisi. Gli aspiranti dovevano essere laureati, aver conseguito un master, aver maturato un’esperienza lavorativa di almeno due anni in altre aziende e, infine, hanno dovuto superare un esame di ammissione condotto dai membri della famiglia operativi in azienda.

I membri già operativi hanno analizzato le capacità, le attitudini e le competenze maturate dagli aspiranti, per poi individuare quelle che potevano essere ulteriormente sviluppate. La scelta è stata rigorosissima.

Questo, in gran parte, continua a determinare il successo a livello internazionale di Ferragamo.

 

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