Fuga dei capitali dalla Grecia

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La Grecia è ancora nel caos. Sono crollati ai minimi da oltre 10 anni i depositi bancari. Stando ai dati della Banca di Grecia, ad aprile i depositi da parte di famiglie e imprese sono calati a 133,7 miliardi di euro da 138,6 di marzo, facendo registrare i minimi da settembre 2004 ed indicando quindi che nel Paese ellenico è sempre più corsa agli sportelli per il timore di un default.

Le famiglie e le imprese greche sono ritornate allo sportello per ritirare somme consistenti di fronte all’estrema difficoltà dello scenario politico interno ed europeo. Come si evince da dati Bce, i depositi dei risparmiatori (non finanziari o pubblici) sono diminuiti in aprile di 5,43 miliardi, di nuovo in peggioramento dopo un calo di 2,76 miliardi in marzo, 7,87 miliardi in febbraio e ben 12,72 miliardi in gennaio. In particolare, si fanno sentire i timori della popolazione dopo le recenti indiscrezioni su una possibile mossa del governo ellenico per limitare i prelievi in contanti da sportelli e bancomat.

La notizia desta qualche preoccupazione, anche perché il Pil della Grecia nel primo trimestre è confermato in contrazione dello 0,2%, come previsto dai dati preliminari. L’economia greca torna dunque in recessione, dopo essere emersa l’anno scorso da sei anni consecutivi di crescita negativa. Le turbolenze politiche legate all’esito delle elezioni anticipate ha contribuito all’incertezza economica. Nel quarto trimestre il Pil aveva già subito una contrazione dello 0,4% rispetto ai precedenti tre mesi. Su base tendenziale il Pil del primo trimestre si contrae dello 0,4%, contro il -0,3% dei dati preliminari e il +1,3% del quarto trimestre.

Il futuro del Paese è sempre presente nel dibattito dei molti tavoli economici aperti. I ministri delle Finanze del G7 ne hanno discusso “solo pochi minuti”, ha minimizzato il ministro tedesco, Wolfgang Schaeuble, al termine del G7 finanziario.

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