Gli affari si fanno anche con i collezionisti

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 Il mondo degli affari è condizionato molto dai trend di settore. Si pensi ad esempio alla cosiddetta bolla tecnologica che ha visto l’esplosione dei titoli legati al mondo della tecnologia e della telefonia. I titoli hi-tech, tra l’altro, per diversi mesi, in quest’ultimo anno, hanno tenuto a galla Wall Street, tanto che la parola “bolla” è stata quasi cancellata.

Abbiamo avuto modo di riflettere sul fatto che nel mondo della finanza, i settori aciclici, quelli che non subiscono il passare del tempo, come la moda, sono assolutamente privilegiati dal punto di vista finanziario, tanto che nonostante i ribassi strutturali delle maggiori azioni, i titoli di Ferragamo o Tod’s hanno sempre fatto registrare performance positive.

Al settore del lusso possiamo aggiungere anche quello del collezionismo. Tutti gli indici legati agli hobbies, per dirla in breve, non sono scalfiti dalla crisi. Questa seconda considerazione nasce dalla lettura di un articolo molto interessante che l’USA Today ha riservato a David Schooley, un uomo che da qualche anno fa affari con i LEGO.

Schooley gioca nella “borsa dei giocattoli”: compra e accumula mattoncini LEGO quando questi sono reperibili a buon prezzo, poi li rivende ai collezionisti, per singoli pezzi oppure assemblando dei set unici al mondo. Da tenere d’occhio.

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