Goldman Sachs promuove Bper e Bpm

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Goldman Sachs considera positivo l’impatto della cessione di Icbpi sulle banche popolari italiane.

Lo scorso 19 giugno l’Istituto centrale delle banche popolari è stato ceduto alla cordata Bain Capital-Advent-Clessidra per 2,15 miliardi di euro, nel caso in cui il regolatore approvi un deal con quasi un miliardo di debito, o per 2 miliardi di euro nel caso di acquisto solo finanziato con equity. Una cifra che implica un multiplo prezzo/book value di 2,6-2,8 volte e un multiplo prezzo/utile di 25-27 volte, ben al di sopra del valore riportato sui bilanci delle banche azioniste tra 0,6 e 1,4 miliardi di euro.

Goldman Sachs si sofferma, in particolare, sull’impatto positivo che la cessione ha avuto sul capitale di Ubi, Bper, il Banco Popolare e Bpm (le quattro banche popolari italiane che copre): +11 bp per Ubi, +40bp per Bper, +19-21 bp per Bpm e + 65-70 bp per il Banco Popolare pro-forma nel primo trimestre di quest’anno.

Una notizia non del tutto inedita, a detta degli analisti di Goldman Sachs, i quali non credono che la vendita di Icbpi avrà un impatto diluitivo sugli utili di queste banche in quanto nessuna di loro aveva più del 15% della società e poi nel 2014 il dividendo da Icbpi è stato modesto.

Goldman Sachs ha dunque alzato in media dell’1%-3% i target price delle banche popolari italiane che copre per scontare la cessione. In particolare, ha rivisto il prezzo obiettivo di Bpm da 1,12 a 1,13 euro (rating buy), del Banco Popolare da 17,20 a 17,70 euro (rating neutral), di Ubi Banca da 8,60 a 8,70 euro (rating neutral) e di Bper da 11,40 a 11,70 euro (rating buy, l’azione è nella Conviction List della banca d’affari Usa).

“Tra le banche popolari italiane preferiamo Bper e Bpm per l’attraente opzionalità M&A e la più elevata possibilità per liberare capitale dalla cessione di crediti in sofferenza, se dovesse materializzarsi la riforma”, si legge nella nota di Goldman Sachs. Al di fuori del mondo delle popolari il rating di Goldman Sachs su Unicredit resta neutral e il target price a 7,40 euro, nel caso di Intesa Sanpaolo buy (l’azione è nella Conviction List della banca d’affari Usa) e il target price a 4,10 euro e di Mps neutral anche se il target price è stato limato da 2,11 a 21,0 euro.

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