Google ha piena libertà sui libri

Home > News > Italia > Google ha piena libertà sui libri

Una decisione che potrebbe mettere ulteriormente in crisi il mondo dell’editoria. Sembra infatti che la seconda Corte d’Appello di New York abbia stabilito che Google Libri non viola il diritto d’autore scansionando i volumi ma offre un servizio a beneficio pubblico. 

L’accento quindi è stato posto non tanto sulla scansione a fini commerciali ma sul servizio di archiviazione che può derivare da questo lavoro certosino. Una sorta di amanuense digitale che non viola il diritto d’autore.

Google Italia deve pagare 96 milioni di euro di tasse

La genesi della storia

La causa era iniziata nel 2005 sotto forma di class action, cioè come azione collettiva nei confronti di Google da cui gli autori pretendevano 750 dollari per ogni libro copiato più altri 750 di danni. Se Google avesse perso la causa avrebbe avuto un danno finanziario di circa 3 miliardi di dollari. La sentenza è stata emessa il 16 ottobre dalla seconda Corte d’Appello di New York e non è per salvare BigG ma per fare chiarezza sull’argomento.

Google Libri, progetto iniziato nel 2004, aveva come obiettivo quello di rendere disponibili tutti i libri in tutte le lingue. A oggi sono stati scannerizzati più di 30 milioni di libri. Oltre che trovare i titoli su determinati argomenti, Google Libri permette di cercare le singole parole all’interno di ogni testo, offrendo uno strumento di ricerca potente che la carta non può dare.

C’è dell’altro: su Google Libri i libri non protetti da copyright possono essere scaricati e visualizzati in maniera completa, mentre per quelli protetti da copyright è disponibile un estratto che può essere lungo se l’autore è d’accordo oppure breve (due o tre righe per contestualizzare le parole ricercate) se l’autore non ha acconsentito a cederlo.

Lascia un commento