Ikea, dipendenti in sciopero

Home > News > Italia > Ikea, dipendenti in sciopero

La multinazionale svedese dell’arredamento Ikea ha annunciato la disdetta del contratto integrativo in vigore dal 2011 facendo scattare l’imminente risposta dei lavoratori che hanno indetto sedici ore di sciopero nei ventuno negozi della Penisola.

Ci saranno otto ore di interruzione dal lavoro e saranno decise a livello territoriale, mentre le altre otto saranno stabilite a livello nazionale. “E’ il primo sciopero dopo anni di relazioni costruttive – afferma la segretaria nazionale Filcams Cgil Giuliana Mesina – tuttavia la disdetta del contratto è il primo gesto del nuovo amministratore delegato, un gravissimo atto politico”. Soprattutto a fronte di conti in salute e dopo l’annuncio dello scorso ottobre di voler procedere a nuove assunzioni in Italia.

“E’ una reazione sproporzionata” replica l’azienda affermando che “il contratto integrativo continuerà ad essere applicato vista la prosecuzione delle trattative”. La cancellazione senza preavviso dei contratti integrativi degli oltre 6 mila dipendenti italiani – sostengono i sindacati – è arrivata nel momento in cui il negoziato entrava nel vivo dopo essere stato rinviato per consentire l’insediamento del nuove vertice aziendale (Belen Frau è stata nominata a.d. a fine febbraio).

“Si tratta di un atto incomprensibile e spropositato in quanto il negoziato è solo alle battute iniziali”, afferma il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice, che conferma gli incontri già programmati per il 12 e 25 giugno. “Auspico che anche per Ikea il riconoscere un congruo trattamento sia in termini economici che normativi a quanti con il proprio apporto quotidiano le consentono di affermare un’indiscussa leadership commerciale – ha concluso il sindacalista – sia un obiettivo da perseguire”.

La società però “ritiene necessaria una revisione dei contenuti dell’attualeContratto Integrativo Aziendale stipulato ormai 4 anni fa” soprattutto perché “il contesto economico degli ultimi anni è radicalmente mutato” ed è necessario “garantire un futuro solido e sostenibile a Ikea in Italia”.

 

Lascia un commento