Il ‘Made in Italy’ va a gonfie vele oltre i confini europei

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Il ‘Made in Italy’ va a gonfie vele oltre i confini europei e la bilancia commerciale rinvigorisce l’attivo mensile. E’ questo il sunto i dei dati riguardanti esportazioni e importazioni dell’Istat.


Aumentano pertanto i flussi commerciali da e per il nostro Paese: durante il marzo scorso, secondo l’Istat, le importazioni hanno fatto segnare un +4%, mentre le esportazioni sono aumentante dell’1,8%. L’Istituto di Statistica traccia anche un miglioramento dell’avanzo commerciale, che è di 4 miliardi rispetto ai 3,8 miliardi del marzo 2014. Al netto dell’energia, sottolineano gli statistici, la bilancia risulta in attivo per 7,1 miliardi. Nel primo trimestre dell’anno il saldo raggiunge i 7,8 miliardi (16,4 miliardi al netto dei prodotti energetici).

“L’incremento congiunturale dell’export”, spiega l’Istat, “è determinato da una crescita delle vendite sia verso i mercati extra Ue (+2,2%) sia verso quelli Ue (+1,5%). I prodotti energetici (+8,4%), i beni di consumo non durevoli (+3,2%) e i prodotti intermedi (+1,9%) sono in forte espansione. L’aumento congiunturale dell’import è principalmente da attribuire all’area extra Ue (+4,9%). La crescita è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni ed è particolarmente rilevante per i prodotti energetici (+7,7%) e i beni di consumo (+5,0%)”.

Guardando al primo trimestre 2015, aggiunge l’Istat, “la positiva dinamica congiunturale dell’export (+1,2%) è da ascrivere all’area extra Ue (+2,9%). Al netto dei prodotti energetici la crescita è più sostenuta (+1,9%) e soprattutto i beni strumentali (+4,0%) registrano una rilevante espansione.

L’andamento annuo delle esportazioni è rassicurante: a marzo si è registrata infatti una crescita del 9,2%, trainata dalle vendite verso l’area extra Ue (+13,2%). I valori medi unitari (+2,8%) e i volumi (+6,3%) sono entrambi in espansione. Sempre a marzo, il notevole incremento tendenziale dell’import (+9,7%) è determinato dalla crescita degli acquisti sia dall’area Ue (+10,1%) sia da quella extra Ue (+9,1%).

 

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