Il Parlamento discute l’accordo tra Grecia e creditori

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Il testo dell’accordo tra Atene e i creditori, arrivatoย dopo una maratona di trattattive nel weekend, รจ stato trasmesso per la ratifica al parlamento greco, che ne ha dato notizia sul proprio sito ufficiale.

Il testo, di circa 400 pagine, รจ stato pubblicato online dopo che il primo ministro, Alexis Tsipras, aveva chiesto all’assemblea legislativa di votarlo entro domani. L’urgenza รจ connessaย ai tempi stretti delle scadenze dei pagamenti: il 20 agosto scade la rata di 3,5 miliardi del prestito Bce ed Atene deve rispettarla per evitare l’avvio delle procedure di default.

Per l’Unione europea il discorso รจ chiuso, come il memorandum siglato nella notte, ma la Germania pone il vetoย e insiste: “Meglio un prestito ponte, poi gli aiuti”. Insomma la tensione corre lungo il filo, tra Berlino e Atene. Secondo Bild – che cita fonti governative greche – tra Tsipras e il cancelliere tedesco, Angela Merkel ci sarebbe stato un “litigio” per telefono con a tratti “vere e proprie urla” tra i due. In particolare, Merkel avrebbe detto di non avere informazioni sufficienti sul contenuto dell’accordo, insistendo sulla necessitร  di mantenere aperta l’opzione di un prestito-ponte a favore di Atene per avere piรน tempo e negoziare meglio i singoli punti dell’accordo.

Berlino, comunque, fa sapere che entro il fine settimana prenderร  posizione. Il premier greco perรฒ manifesta fiducia e attacca la Germania, pur senza nominarla: “Nonostante gli ostacoli che qualcuno tra provando a mettere lungo il nostro percorso, sono ottimista. Ci sarร  un accordo e l’aiuto in arrivo attraverso il meccanismo europeo metterร  finale all’incertezza economica”.

Oggi, intanto, il disegno di legge passerร  all’esame delle competenti commissioni parlamentari: la procedura d’esame del provvedimento di legge dovrebbe svolgersi in modalitร  d’urgenza di modo che possa essere sottoposto al voto dell’Aula entro la mezzanotte di domani. Se domani l’intesa venisse approvata da Atene, venerdรฌ dovrebbe riunirsi l’Eurogruppo e a quel punto l’unico possibile ostacolo allo sblocco degli aiuti sarebbe il voto dei parlamenti tedesco, olandese e finlandese, convocati in seduta straordinaria in vista della scadenza.