Immobiliare, a Berlino un tetto massimo sugli affitti

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Ecco come mettere un blocco al caro-affitti: da adesso in poi i prezzi delle abitizioni avranno un salary-cap oltre al quale sarà impossibile andare.

E’ questa la principale news riguardante Berlino, dove siamo dinanzi a un boom del mercato delle locazioni che ha evidenti riflessi sul costo delle stesse. Da lunedì, i tenutari non potranno aumentare di affitti oltre il 10% della media della zona di riferimento. Si tratta di controlli che erano già in vigore per i vecchi contratti e che ora vengono estesi anche ai nuovi.

La novità è stata accolta con grande entusiasmo dall’associazione di categoria: in un reportage del Guardian, Reiner Wild parla del tetto come di un elemento “molto importante, vista la differenza sostanziale che c’è tra i canoni dei vecchi contratti e quelli nuovi. Un altro problema è dato dal fatto che abbiamo 40mila nuovi abitanti all’anno e per questa ragione il clima del mercato della casa” è particolarmente arroventato.

La capitale tedesca è pioniera nell’introduzione di questa misura, dopo che a marzo il Parlamento federale ha approvato una risoluzione per le aree che sono a corto di offerta d’immobili. Nonostante il livello generale degli affitti risulti abbordabile rispetto ad altre capitali europee, Wild ricorda come sia vitale per Berlino mantenersi abbordabile anche per i redditi medio-bassi. “Non vogliamo diventare come Londra o Parigi, dove le persone meno abbienti devono vivere a chilometri di distanza dal centro”. Il giornale inglese ricorda che gli affitti nella capitale sono saliti dai 5,5 euro a metro quadro del 2005 a circa 9 euro lo scorso anno; solo nel raffronto tra 2013 e 2014 si ha un balzo del 9%.

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