In Libia i disordini danneggiano l’economia

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 Il conflitto in Libia con una situazione ai limiti della guerra civile potrebbe danneggiare l’economia che dipende dal petrolio ha affermato l’Ue. Per l’Unione europea, il conflitto politico in Libia significa che l’economia che è in gran parte dipendente dalla produzione di petrolio non ha spazio per crescere.

Una relazione da parte della Commissione europea sulla Libia ha detto che il blocco alle esportazioni di petrolio da parte dei federalisti orientali è una situazione da tenere sotto controllo. Il rapporto parla della chiusura dei terminali di esportazione orientali che ha tagliato la produzione di petrolio libico da un livello pre guerra di 1,6 milioni di barili al giorno a circa 250 mila barili al giorno. Con un’economia che si basa sul settore petrolifero per il 90 per cento del suo fatturato e da cui dipende oltre il 70 per cento del Prodotto interno lordo (Pil), la situazione della sicurezza è direttamente responsabile della stagnazione economica del Paese.

 

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La mancanza di sicurezza ha un impatto negativo sul clima aziendale, come si legge nella relazione. In Libia, si legge ancora nel rapporto, finora poca attenzione è stata rivolta alla diversificazione dell’economia e alla creazione di posti di lavoro.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la scorsa settimana ha approvato una risoluzione capitolo VII che autorizza gli Stati membri dell’ONU a ridare al governo libico il petrolio sequestrato a navi che lo trasportano illegalmente. La risoluzione era in risposta alla cattura della US Navy, su richiesta di Tripoli, della petroliera Morning Glory, una nave battente bandiera della Corea del Nord, nelle acque internazionali del Mediterraneo. La nave aveva assunto un carico di petrolio da un porto in mano ai ribelli in Libia orientale.

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