L’aumento di capitale non favorisce Cattolica Assicurazioni

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Cattolica Assicurazioni rinvigorisce il proprio capitale di 500 milioni di euro, ma in mattinata il titolo in Borsa della compagnia è stato sospeso in aste di volatilità segnando un rosso teorico superiore ai 12 punti per via delle numerosissime vendite.

Terminato il periodo di sospensione, nel pomeriggio le azioni del gruppo hanno fatto registrare un ribasso dell’11,4% viaggiando a 5,38 euro. Precedentemente la quotazione era crollata fino a toccare un minimo a quota 5,325 euro, livello che non si manifestava da luglio di due anni fa. Di conseguenza, Banca Imi ha tagliato il target price sul titolo da 15,30 a 7,81 euro, confermando il rating hold.

Il capital increase, il cui termine è previsto per giorno 27 novembre 2014 (con i diritti negoziabili fino al 21 novembre), concerne oltre 117 milioni di azioni offerte a un prezzo di 4,25 euro (con uno sconto del 37,01% sul Terp, il prezzo teorico di un’azione dopo lo stacco del diritto di opzione relativo all’aumento di capitale). Il controvalore complessivo dell’operazione ha toccato il mezzo miliardo di euro. Per quanto riguarda il concambio, le azioni di nuova erogazione saranno offerte nel rapporto di ventuno nuove azioni ordinarie ogni dieci azioni possedute.

Stando al parere di alcuni esperti di mercato l’operazione implicherà un effetto diluitivo del 64% sull’utile per azione. La società, dal canto suo, ha reso noto che la ricapitalizzazione mira a diversi obiettivi: supportare la crescita del business, finanziare la trasformazione industriale e gli investimenti in innovazione e tecnologia e cogliere opportunità di acquisizione e di partnership.

Prima dell’avvio dell’incremento, l’ad di Cattolica, Giovanni Battista Mazzucchelli, aveva parlato in termini positivi del road show. Per Mazzucchelli analisti italiani ed esteri avevano accolto di buon grado la nuova capitalizzazione.

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