L’inflazione italiana scende mentre i costi dell’energia diminuiscono

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Giungono buone notizie per coloro che monitorano costantemente l’inflazione italiana. L’inflazione complessiva in Italia รจ stata del 7,7% a marzo, in calo rispetto al 9,1% di febbraio. Il processo disinflazionistico รจ ancora in atto ed รจ trainato principalmente dalla componente energetica.

inflazione italiana

Le ultime indicazioni sull’inflazione italiana ad inizio maggio 2023

Secondo i dati preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’inflazione headline si รจ attestata al 7,7% a marzo (dal 9,1% di febbraio) e quella armonizzata all’8,2% (dal 9,8% di gennaio), un valore inferiore alle attese. Il processo disinflazionistico รจ ancora in atto ed รจ trainato principalmente dalle componenti energetiche che hanno piรน che compensato le crescenti pressioni sui prezzi degli alimentari non lavorati, del tabacco e dei servizi ricreativi.

รˆ interessante notare che l’inflazione dei beni non durevoli e degli alimenti trasformati sembra essere al massimo. Apparentemente, la fatturazione mensile del gas (effettuata trimestralmente) sta contribuendo ad accelerare la trasmissione dei forti ribassi dei prezzi del gas all’ingrosso (che ora si aggirano intorno ai โ‚ฌ42MWh) alla componente energetica al dettaglio. L’inflazione core รจ ancora in aumento, ma in decelerazione

L’inflazione core, che esclude energia e alimenti freschi, รจ aumentata lentamente a marzo, raggiungendo il 6,4% (da un 6,3% rivisto a febbraio). La trasmissione delle passate pressioni sui prezzi dell’energia non รจ stata ancora completata e permane una certa viscositร  dell’inflazione core. La continua accelerazione dell’inflazione dei servizi suggerisce che la trasmissione ha ancora molta strada da fare.

Guardando al futuro, riteniamo che il divario tra l’inflazione primaria in decelerazione e l’inflazione core relativamente vischiosa si colmerร  nel secondo trimestre. La disinflazione energetica probabilmente continuerร  ad aprile a causa della componente del prezzo dell’elettricitร . Arera, l’autoritร  di regolamentazione dell’energia italiana, ha annunciato ieri che il prezzo regolato dell’elettricitร  scenderร  il prossimo mese del 55% rispetto al trimestre precedente. Il calo della componente energia piรน che compenserร  l’impatto inflazionistico derivante dalla fine dei tagli temporanei dell’aliquota IVA. Poichรฉ la nuova tariffa si applicherร  per tutto il secondo trimestre, l’effetto netto dovrebbe quindi contribuire a spingere ulteriormente verso il basso la componente energetica anche nei mesi di maggio e giugno.

Con l’occupazione a livelli record e il tasso di posti vacanti al suo massimo storico, le dinamiche salariali potrebbero ancora aggiungere un po’ di slancio all’inflazione core. In effetti, le retribuzioni orarie contrattuali si sono attestate al 2,2% su base annua a febbraio e sembrano destinate a salire ulteriormente.

Tutto sommato, recenti comunicati confermano che il processo disinflazionistico รจ in corso, trainato ancora dalla componente energetica. Il picco dell’inflazione core non รจ stato ancora raggiunto, ma non potrebbe essere lontano. La possibilitร  di una lettura dell’inflazione media inferiore al 6% nel 2023 รจ ora chiaramente aumentata. Vedremo come evolverร  l’inflazione italiana nei prossimi mesi.

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