L’Italia? Non è più un Paese per giovani

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Il 90% dei giovani italiani crede che andarsene dall’Italia sia ormai una vera e propria necessità per trovare adeguate offerte di lavoro.

 

Questa presa di coscienza è connessa al fatto che oggi il nostro paese offre alle nuove generazioni opportunità di gran lunga inferiori a quelle degli altri paesi sviluppati e difficilmente il gap verrà colmato nei prossimi tre anni.

Ciò si evince da un recente studio del Rapporto Giovani sul tema “mobilità per studio e lavoro” presentati oggi a Treviso nell’nell’ambito del “Festival della Statistica e della Demografia”. L’indagine è promossa ed elaborata a partire da un panel di 1.000 giovani tra i 18 e i 32 anni dall’Istituto Giuseppe Toniolo ,in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo.

Durante gli ultimi decenni l’Italia è stata considerata un paese di immigrazione con una continua crescita della popolazione di cittadinanza straniera. Contemporaneamente è diventato, però, anche sempre più evidente un flusso di uscita, soprattutto di giovani italiani in cerca di un miglior futuro all’estero. I dati dell’indagine ci dicono che l’83,4% degli intervistati è disposto a cambiare città stabilmente per trovare migliori possibilità di lavoro e di questi ben il 61,1% – quindi per la prima volta ben oltre la maggioranza dei giovani – si dichiara disponibile a cercare lavoro all’estero.

E tra chi è disponibile ad andare all’estero, oltre uno su tre sta seriamente valutando la possibilità di farlo entro il prossimo anno. Va in ogni caso considerato che nelle nuove generazioni è forte anche l’aspetto positivo della mobilità, ovvero quello di poter fare nuove esperienze e confrontarsi con altre culture, indicato dal 74,8% degli intervistati.

 

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