Meridiana, sindacati sul piede di guerra

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Crolla il contesto occupazionale di Meridiana. I cda di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance hanno determinato di velocizzare sul piano di ristrutturazione rendendo note le procedure per la messa in mobilità di più di 1.600 dipendenti in esubero strutturale per i quali è finito il periodo di 4 anni di cigs concordato in sede ministeriale nel febbraio 2011 tra la compagnia dell’Aga Khan e le organizzazioni sindacali. «Un passo obbligato sebbene doloroso», ha affermato l’amministratore delegato Roberto Scaramella mettendo in evidenza che l’azienda vuole rilanciarsi e che per ritornare ad essere competitiva ha bisogno di una riorganizzazione «in linea con i principali concorrenti europei». Si mira principalmente ad una trasformazione tecnologica: per questo è stato avviato anche il progetto che porterà il vettore – secondo in Italia con 4 milioni di passeggeri trasportati ogni anno – ad avere tutti aerei tipo Boeing già entro la fine del 2015.

Crisi economica, uno scenario senza precedenti

La mobilità interessa 1.478 dipendenti di Meridiana Fly (262 piloti, 896 assistenti di volo e 320 personale di terra) e 156 di Meridiana Maintenance. Il tutto era già nell’aria ma la velocizzazione fa scatenare i sindacati, mentre la Regione Sardegna con l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana si rivolge al Governo domandando l’apertura istantanea di un tavolo di crisi nazionale. Si aggrega anche il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli che rammenta come la gran parte dei lavoratori prossimi al licenziamento, circa 600, ricada nella sua città. Sindacati, quindi, sul piede di guerra. La Cgil parla di «atteggiamento inaccettabile» dei vertici aziendali e comunica una mobilitazione straordinaria di tutto il personale reclamando da parte del Governo lo stesso impegno dimostrato per la vertenza Alitalia.

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