Diventano fondamentali, in questi giorni, alcune precisazioni sul tema dazi, dopo che Donald Trump e Giorgia Meloni hanno parlato delle possibilità di un accordo commerciale tra Stati Uniti ed Europa, durante la visita del primo ministro italiano a Washington.

Cosa cambia sui dazi dopo la visita di Giorgia Meloni negli USA
“Ci sarà un accordo commerciale, al 100%”, ha detto Trump, “ma sarà un accordo equo”, mentre Meloni si è detta “sicura” che avrebbero potuto raggiungere un accordo, aggiungendo poi che il suo obiettivo era “rendere di nuovo grande l’Occidente”. Meloni è il primo leader europeo a visitare Washington da quando Trump ha imposto, e poi sospeso, dazi del 20% sulle importazioni dall’Unione.
Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato giovedì di essere fiducioso di poter raggiungere “un ottimo accordo” con la Cina, aggiungendo che i rappresentanti di Pechino lo hanno contattato “diverse volte”. Trump e Meloni intrattengono buoni rapporti e la leader italiana spera di porsi come ponte tra l’UE e gli Stati Uniti, in un contesto di relazioni incrinate e crescenti preoccupazioni circa l’impatto globale dei dazi di Trump.
Nonostante la fiducia in un eventuale accordo, Trump ha affermato di “non avere fretta”. “Tutti vogliono raggiungere un accordo. E se non vogliono, lo faremo noi per loro”, ha detto, aggiungendo che prevede di concludere accordi con ogni Paese “nelle prossime tre o quattro settimane”.
Trump ha anche dichiarato di essere riluttante ad aumentare ulteriormente i dazi sulla Cina, che attualmente ammontano al 145%. “Potrei non voler salire troppo. Potrei voler scendere a un prezzo inferiore perché, sai, vuoi che la gente compri e, a un certo punto, la gente non comprerà più”, ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca.
Nella conferenza stampa di giovedì successiva al colloquio tra Trump e Meloni, i leader hanno affermato di aver discusso di spesa per la difesa, immigrazione e tariffe. L’atmosfera nello Studio Ovale appariva rilassata e bonaria, simile all’accoglienza ricevuta dal Primo Ministro britannico Keir Starmer durante la sua visita alla Casa Bianca a febbraio.
Tuttavia, i collaboratori di Meloni avevano descritto la visita come una “missione commerciale di pace” in seguito alla decisione di Trump di imporre una tariffa di base del 10% su quasi tutte le importazioni estere negli Stati Uniti. Ha criticato duramente l’Unione Europea in materia di scambi commerciali, sostenendo che sia stata “creata per fregare gli Stati Uniti”. Un dazio “di ritorsione” del 20% sull’UE è stato temporaneamente sospeso fino a luglio.
Meloni in precedenza aveva definito i dazi “assolutamente sbagliati” e aveva affermato che avrebbero finito per danneggiare l’UE “tanto quanto gli Stati Uniti”. Sebbene durante l’incontro non abbia ottenuto risultati tangibili sui dazi, è riuscita a convincere Trump ad accettare l’invito a visitare Roma, che, a suo dire, sarebbe stata l’occasione per lui di incontrare altri leader europei.
Considerati i rapporti tesi tra l’UE e gli Stati Uniti, Meloni probabilmente considererà questa una vittoria significativa, soprattutto se Trump accetterà di incontrare la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, durante la visita.