Prezzo Oro, attenzione a discese sotto i $1.300

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 Nelle ultime settimane, gli interessi degli investitori per valutare il prezzo dell’oro si sono concentrati su tre fronti caldi: l’incertezza sul risultato della crisi Russa, i dati macro dell’economia cinese e le decisioni della Fed. Dal punto di vista del trading, queste tre situazioni hanno scosso i mercati, con movimenti di prezzo direzionali e discretamente tecnici.

Naturalmente l’attenzione degli investitori è più concentrata sulle scelte della Federal Reserve, piuttosto che su eventi geopolitici di difficile valutazione spiega con chiarezza l’analista Carlo Vallotto di Metalli-preziosi.it. A tal proposito è importante chiarire che in merito a quanto deciso dalla Yellen, sia in materia di Quantitative Easing che di forward guidance, non c’è stata una sostanziale sorpresa. Il tapering è stato confermato ad altri 10 miliardi di dollari, come già largamente atteso. La novità sta invece nella nuove percezione di un possibile aumento dei tassi nei prossimi 12 mesi, per quanto sia stato evidenziato che essi rimarranno fermi ai livelli attuali anche dopo la conclusione del Quantitative Easing.
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Altra novità è abbandono del thresold del 6,5% della disoccupazione, come parametro determinante per attivare le misure sui tassi di interesse, in quanto giudicato non più rappresentativo della reale condizione del mercato del lavoro degli Stati Uniti. Infatti nonostante le release degli ultimi 6 mesi abbiano evidenziato un progressivo abbassamento del livello di disoccupazione, (non determinato dai settori core dell’economia) è interessante notare come nello stesso tempo sia diminuito il tasso di partecipazione, che ora si attesa ai minimi da 35 anni.

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La conseguente reazione prevedibile degli investitori si è circostanziata verso acquisti di asset denominati in dollari a sfavore di beni rifugio qual è l’oro, in una corretta logica intermarket. Come si potrà muovere il mercato nelle prossime sedute? Di fatto i mercati hanno prezzato un eventuale rialzo dei tassi nella seconda metà del 2015 che verosimilmente si trasferirà su un rialzo dei rendimenti degli US Treasury. Ci si potrà quindi attendere un cammino già predeterminato dei prezzi dell’oro?

È bene ricordare che il rialzo dei tassi, ad oggi non è avvenuto e nè si verificherà a breve. Il settore delle Commodity e dell’oro in particolare, reagiscono a stimoli di mercato diversi da quelli che normalmente sono i movers dell’azionario. Di conseguenza, dopo una iniziale reazione a favore del green back, i mercati potrebbero ritornare a valutare gli scenari precedenti all’intervento della Yellen.

Il trend del prezzo dell’oro al momento rimane ancorato alla forte resistenza presentata dalla trend line dinamica di lungo periodo, che ha accompagnato la discesa dell’oro lo scorso anno. Solo una persistenza del prezzo oltre i $1.330/oz sarebbe da interpretare come positiva. Nel breve, monitoriamo il supporto in area $1.300/oz e successivamente $1.270 al momento poco probabile.

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