Raggiunto l’accordo sull’unione bancaria, cos’è e come funziona

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 Durante la scorsa notte è stato raggiunto l’accordo tra il Consiglio e il Parlamento europeo in materia di unione bancaria. La lunga riunione ha portato i rappresentanti degli Stati membri a trovare la soluzione migliore in termini di tempi e modalità dell’accordo, che hanno subito dei leggeri cambiamenti rispetto a quanto abbozzato nei mesi precedenti.

Nello specifico, è stato raggiunto un accordo sul secondo pilastro dell’unione bancaria, ovvero il meccanismo di risoluzione e il fondo salva-banche.

Ad aprile si avrà la votazione definitiva del Parlamento Europeo che non dovrebbe riservare grandi cambiamenti rispetto a quanto stabilito la scorsa notte a Bruxelles, e, una volta che si sarà dato il via libera definitivo, il meccanismo entrerà in funzione.

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In cosa consiste questo meccanismo? Lo spiega una delle relatrici al Parlamento Europeo:

Con l’unione bancaria il processo decisionale per chiudere una banca è ora più rapido e si riuscirà a prendere una decisione in un weekend, l’influenza degli Stati in tutto il processo è stata ridimensionata, nascerà fin da subito una linea di credito a cui potrà accedere il fondo salva banche e la mutualizzazione dei compartimenti nazionali del fondo sarà più rapida.

I tempi e i modi dell’unione bancaria

Diversamente da quanto preventivato, l’unione bancaria arriverà a completamento nel giro di otto anni e non di dieci, e questo permetterà di avere maggiori fondi a disposizione in minor tempo. Alla fine degli otto anni il fondo salva stati arriverà a contenere 55 milioni di euro.

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