Rcs, accuse di truffa

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Quella di Rcs sport spa si configura come una strana parabola. La società partecipata al 100% da Rcs, organizzatrice di eventi sportivi del calibro del Giro d’Italia, della Milano Sanremo e della Milano City Marathon, da parte lesa è passata ad essere indagata per truffa.

Entriamo nei dettagli delle accuse, tornando indietro di due anni e mettendo a fuoco i fatti salienti di questo strano percorso.

La società, durante il 2013, ha denunciato la funzionaria della gestione contabilità, per un ammanco da 15 milioni di euro. Il denaro, secondo quanto ricostruito dalle indagini che il pm Adriano Scudieri ha affidato al Nucleo di polizia valutaria, sarebbe stato prelevato dalla manager per contanti da assegni, e utilizzato tali somme per finalità personali e non per attività sociali.

Appena avviata l’inchiesta, però, la procura di Milano si è accorta che Rcs sport avrebbe ottenuto, tra il 2008 e il 2011, 449 mila euro di contributi pubblici, per organizzare eventi sportivi, senza averne i titoli. Secondo l’accusa, fornendo “false informazioni in ordine alle reali posizioni finanziarie connesse alle singole manifestazioni”.

Gli enti che hanno contribuito a sponsorizzare manifestazioni del calibro della Milano-Sanremo o di tappe del Giro, sono state la Regione Lombardia – con un massimo di 40 mila euro a competizione –, la Regione Piemonte, e vari Comuni, compresi quello di Milano, Genova, Parma, Udine e Iesolo. Rcs sport, attraverso il suo legale, Marco De Luca, ha formalizzato una richiesta di patteggiamento con il pm Scudieri, per 250 mila euro. Il prossimo 19 giugno, davanti al gup Elisabetta Mayer, a meno di colpi di scena, dovrebbe essere formalizzata la conclusione del rito alternativo basato sulla responsabilità delle società (legge 231).

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