Riforma delle norme sulla diffamazione: giornalisti e direttori salvi dal carcere

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 La Commissione Giustizia ha approvato alcuni emendamenti della riforma della normativa per il reato di diffamazione a mezzo stampa che a breve, ma forse non prima della fine dell’estate, approderanno anche in aula per l’espletamento dell’iter di legge.

Con questa approvazione la Commissione ha confermato l’impianto generale della nuova normativa, ratificando il provvedimento che elimina il carcere per i reati di diffamazione a mezzo stampa i giornalisti, i direttori responsabili e i blogger.

Inoltre, la Commissione Giustizia ha approvato anche altre modifiche alla proposta di riforma per la legge sulla diffamazione a mezzo stampa. Vediamole nel dettaglio.

Giornalisti e direttori responsabili

La Commissione Giustizia ha approvato l’emendamento che elimina la detenzione in caso di accusa per diffamazione o ingiuria, trasformando la pena detentiva in una pena pecuniaria proporzionale all’intenzionalità del reato stesso.

Blogger e testate giornalistiche on line

Con la riscrittura di due emendamenti, i blogger sono state esclusi dalla punibilità con la detenzione per diffamazione a mezzo stampa.

Le testate giornalistiche on line, che abbiano regolare registrazione e un direttore editoriale, hanno obbligo di rettifica entro 48 ore dalla segnalazione da effettuarsi ‘senza commento’.

Responsabilità dei giornalisti e dei direttori

Approvato dalla Commissione Giustizia anche l’emendamento che prevede la possibilità, in caso di rettifica, da parte di chi ha scritto o da chi ha l’obbligo di controllo, tempestiva, proporzionata e collocata adeguatamente, di non essere punibile.

Le sanzioni previste

Le sanzioni previste in caso di accusa di diffamazione a mezzo stampa è proporzionale all’intenzionalità del reato: si va da una multa base di 5/10 mila euro a quella di 20/60 mila euro per notizie diffamanti o ingiurianti con coscienza della loro falsità.

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