Riforma del Senato, Renzi contro i sindacati

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 “E’ una giornata di straordinaria importanza per il paese, il processo di riforme strutturali avviato sta producendo tappe con un ritmo giusto. Non facciamo le corse, approviamo le tappe in tempi regolari, dopo anni di ralenti andiamo a velocità normale”. Questo il commento di Matteo Renzi sull’ok della commissione alla riforma del Senato.

”Oggi abbiamo cancellato per la prima volta la figura dei senatori eletti col sistema del bicameralismo perfetto, figuriamoci se abbiamo paura di dimezzare i permessi sindacali. Nessuna volonta’ di punire i sindacati ma nessuno in Italia soffrira’ per questo”. In questo modo ha risposto Renzi, in conferenza stampa, a chi domandava un commento sul giudizio espresso oggi dai sindacati sul decreto sulla pubblica amministrazione. In audizione in commissione Affari costituzionali della Camera, i sindacati hanno bocciato il decreto sulla pubblica amministrazione trovandolo ”punitivo” verso i dipendenti pubblici e addirittura inutile sul ramo del ”taglio agli sprechi”.

«Il cdm ha approvato il disegno di legge sul terzo settore mantenendo l’impegno che avevo preso ad aprile». Ha concluso Matteo Renzi al termine del Cdm. Tra le misure «servizio civile universale, 5 per mille stabilizzato per legge, obbligo di trasparenza per le associazioni, riforma del codice civile. È un grande momento di svolta. Alla fine del percorso di riforme, alla fine dei 1000 giorni, il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione sarà rovesciato. La Pubblica amministrazione ha il dovere di mettere on-line tutti i certificati».

«Escludo la manovra». Dice Renzi dopo i dati dell’Istat, precisando di non «andare ogni giorno a caccia di dati» e che a fronte di dati negativi ci sono dati positivi, «la crisi c’è, ma in Italia si torna ad assumere. Naturalmente guardo con la consueta preoccupazione, attenzione».

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