Rimborsi fiscali, la guida

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 Tutti coloro che percepiscono un reddito, che sia da lavoro o da pensione, una volta all’anno devono presentare la dichiarazione dei redditi, ovvero un documento in cui si fa il calcolo di quanto il contribuente ha guadagnato e di quanto ha speso per arrivare all’importo imponibile netto, ovvero la cifra su cui si dovranno pagare le imposte dirette ed indirette.

Cos’è il credito fiscale?

La dichiarazione dei redditi, però, può generare degli errori che portano il contribuente a pagare di più di quanto realmente avrebbe dovuto, il che lo porta ad essere in una posizione di credito nei confronti del fisco.

In questa situazione si parla di credito fiscale e il contribuente può scegliere di utilizzare tale somma per il pagamento delle imposte future oppure chiederne il rimborso attraverso la dichiarazione dei redditi.

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Come si chiede il rimborso dei crediti fiscali?

In base al tipo di credito di cui è in possesso il contribuente si possono avere tre diverse tipologie di rimborso:

  1. Rimborso con la dichiarazione dei redditi: valido solo per crediti superiori a 12 euro, il rimborso con la dichiarazione dei redditi avviene attraverso vaglia o accredito in conto corrente per cifre comunque non superiori a 516.456,90 euro all’anno. Se il rimborso richiesto è per una cifra superiore a 5.164,57 euro a eccede il 10% delle imposte pagate negli ultimi due anni, è richiesta la fideiussione bancaria.
  2. Se il credito deriva da un errore nel calcolo delle imposte, la richiesta di rimborso deve essere fatta attraverso apposita istanza da presentare all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente per il territorio entro 48 mesi.
  3. Se il credito deriva da liquidazione della dichiarazione o da errori per iscrizioni a ruolo, il contribuente non deve fare nulla in quanto sarà l’Agenzia a procedere autonomamente al rimborso.

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