Ior, utili in crescita

Sono decisamente in aumento gli utili per lo Ior. L’Istituto per le Opere religiose ha mandato in archivio il 2014 facendo registrare profitti pari a 69,3 milioni di euro a fronte dei 2,9 milioni dello scorso anno.

Ior recupera 23 milioni di euro

Dopo ben quattro anni, lo Ior recupera i 23 milioni di euro bloccati successivamente un’inchiesta sulla banca vaticana avviata dalla procura di Roma.

Sventata truffa allo Ior di molti milioni di euro

 Lo Ior truffato per diversi milioni di euro da un gruppo di persone facenti capo a un uomo di Pescara. L’uomo è riuscito a raggirare il Mons. Francesco Cuccarese, Arcivescovo di Pescara e Penne e legale rappresentante della Fondazione benefica “In Veritate et Charitate”. L’uomo, nato in Argentina, 43 anni, era quindi a capo dell’organizzazione che è riuscita a truffare lo Ior e alcune banche svizzere e messicane per oltre 900 milioni di dollari attraverso dei falsi titoli di Stato esteri.

La truffa ha funzionato in questo modo. Nel 2010, ad Aprile, la  “In Veritate et Charitate” ha ricevuto venti titoli messicani della Deuda Bancaria Publica de la Tesoreria de la Federacion Mexicana. I titoli sono stati emessi nel 1930 e sono stati proposti come milionari. L’organizzazione ha presentato dei documenti falsi per giustificare l’elevato valore dei titoli, che corrispondeva a più di 45 milioni di dollari americani per ognuno. Un valore fittizio totale di oltre 900 milioni di dollari. La truffa si quindi potuta portare avanti grazie alla produzione di falsa documentazione.

La Fondazione ha utilizzato i titoli come garanzia per ottenere un finanziamento dallo Ior che serviva per vari progetti umanitari tra cui la realizzazione di un ospedale pediatrico in Palestina. Il Mons. Cuccarese, estraneo alle indagini come i vertici dello Ior, ha inviato una lettera al Presidente e al Direttore della Banca Vaticana in cui li informava di avere ricevuto i titoli messicani da  alcuni benefattori.
Nel 2011 le indagini hanno dimostrato il valore scarso dei titoli e gli stessi sono stati sequestrati. L’affare è quindi saltato e gli accertamenti hanno permesso di individuare altre truffe rispetto a titoli monetari che l’organizzazione stava piazzando in Messico e in Svizzera. L’obiettivo era quello di ricevere finanziamenti.
In Abruzzo, invece, due truffe sono andate in porto. A essere raggirate sono due persone che hanno anticipato dei soldi con la promessa di un investimento particolarmente fruttuoso.

Il nuovo presidente dello IOR

 Il Vaticano è “compromesso” con il mondo della finanza per numerosi aspetti. Sicuramente è rimasta nella mente di tutti la questione legata ai POS di Deutsche Bank che hanno determinato la fine – temporanea sia inteso – dei pagamenti con carta nello stato della Chiesa.

Questo “piccolo incidente”, adesso, viene quasi additato come premonitore, rispetto a quello che è successo a due mesi di distanza dal blocco di Bankitalia: le dimissioni di Benedetto XVI. Abbiamo già analizzato la correlazione tra elezioni, dimissioni e opzioni binarie, ma non abbiamo terminato la nostra analisi che già si torna a parlare della finanza vaticana.

In questi giorni, infatti, è stato eletto il nuovo presidente dello IOR: l’Istituto per le Opere Religiose, in pratica la banca vaticana.

La nuova nomina è caduta sulle spalle di un avvocato tedesco di 55 anni, che ha una formazione in Giurisprudenza ed Economia ed ha studiato nelle prestigiose università di Monaco e Bonn. Si tratta di Ernst von Freyberg. Nel suo curriculum il nuovo presidente dello IOR può inserire anche la presidenza della Blohm + Voss Schiffswerft und Maschinenfabrik, cioè una società che ad Amburgo si occupa di cantieristica navale, civile e militare.

La nomina di Ernst von Freyberg è stata votata all’unanimità dalla Commissione cardinalizia di vigilanza della banca, presieduta da Tarcisio Bertone. Il precedente presidente, Ettore Gotti Tedeschi, si era dimesso nel maggio 2012. Oggi un esponente dei Cavalieri di Malta ha preso il suo posto.