Le due tipologie di polizze vita

 Stipulare una polizza sulla vita. Conviene? Non conviene? Questa è una di quelle domande che tutti si pongono almeno una volta. I media offrono la loro opinione, gli amici anche. Spesso, però, è difficile trovare la risposta giusta dal momento che l’utilità di una polizza vita è da molti considerata dubbia. Perché? Perché non si sa molto di questi prodotti.

Polizze vita: le due tipologie principali

La polizza sulla vita, in primo luogo, si distingue in due tipologie principali:

Tipologia che si perfeziona in caso di morte dell’assicurato

L’assicurato stipula un contratto con una compagnia. Il contratto contempla che l’assicurato paghi una determinata somma di denaro periodicamente e la compagnia, in caso di morte dell’assicurato, si impegna a restituire, con una parte di interessi, il denaro versato agli eredi indicati dall’asssicurato stesso in fase di contratto o nelle successive modifiche. Tale polizza è particolarmente indicata per quei genitori che vogliono assicurare la sopravvivenza economica delle proprie famiglie in caso di un loro decesso anticipato.

Tipologia che si perfeziona mentre l’assicurato è ancora in vita

L’assicurato versa periodicamente delle somme che la compagnia gli restituirà con gli interessi ad una data prestabilita. Questa seconda tipologia è vista da molti come una formula “salvadanaio” al fine di mettere da parte un quantitativo economico da avere a disposizione nel caso in cui sia necessario fronteggiare spese di rilievo (ad esempio il matrimonio di un figlio) o come integrazione della propria pensione di anzianità. Queste caratteristiche fanno sì che questa modalità di polizza sulla vita sia indicata per colui il quale è interessato ad un investimento sul lungo periodo e non nel breve termine.