In alcuni post pubblicati prima di questo ci siamo occupati di descrivere la tassa di successione, ovvero di quell’imposta che deve essere pagata da tutti coloro che ricevono beni in eredità da una persona scomparsa. La tassa di successione, come abbiamo visto, grava sia sui beni mobili che su quelli immobili, e deve essere calcolata sul valore complessivo del lascito ereditario, anche se poi varia per ogni erede a seconda del grado di parentela con la persona estinta.
Successione
Come calcolare l’imposta di successione
Sui beni ricevuti in eredità da una persona scomparsa gli eredi sono in genere tenuti al pagamento di alcune tasse di successione, la principale delle quali è l’imposta di successione, che si applica ai beni mobiliari e a quelli immobiliari e varia a seconda del grado di parentela che l’erede intrattiene nei confronti dell’estinto.
Quali tasse si pagano in caso di successione?
Quando si acquista o si scambia un immobile con un altro si è in genere soggetti in Italia al pagamento di alcune tasse al fisco. Ma anche in caso di successione, ovvero quando si diventa proprietari di un immobile in seguita alla scomparsa di un parente, vi sono alcune imposte da pagare, e importi e aliquote di quest’ultime hanno in parte subito delle modifiche a partire dal 1 gennaio 2014.
I beni dei defunti non devono essere confusi
Tra il patrimonio del defunto e i beni che possono entrarne a fare parte in un secondo momento non deve essere fatta confusione. Le scadenze da rispettare.
Le origini dell’imposta di successione
Le origini della tassa di successione affondano le radici nella Francia dell’inizio del Settecento. La storia di un tributo moderno.
Quando gli eredi sono risarciti dal notaio
In caso di ritardo nella presentazione della dichiarazione di successione, i contribuenti possono chiedere un risarcimento pecuniario al notaio. Ecco come