Il taglio dell’Irpef e le conseguenze sui conti dell’Italia

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 La speranza di Renzi e la convinzione della Ciga di Mestre è che il taglio dell’Irpef aiuti a rilanciare i consumi. Secondo le stime della Ciga quasi il 90% dei 10 miliardi che 10 milioni di lavoratori dovrebbero avere nelle buste paga da maggio, saranno spesi per fare nuovi acquisti. La stima dell’associazione si basa sull’analisi dei dati relativi alla propensione media al consumo delle famiglie degli operai e degli impiegati che usufruiranno dei tagli dell’Irpef.

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Se le famiglie avranno una propensione al consumo media individuata sulla base dell’ultima indagine campionaria che, secondo la Banca d’Italia, è pari all’88,6 %, dei 10 miliardi in più che questi italiani riceveranno in busta paga, 8,86 verranno spesi per fare nuovi acquisti, e i rimanenti 1,14 miliardi saranno risparmiati.

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I settori che beneficeranno di questa ripresa dei consumi saranno, secondo il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, “innanzitutto gli alimentari e le bevande, con una spesa che aumenterà di oltre 2,3 miliardi di euro. Altri 2 miliardi interesseranno i trasporti e quasi 1,3 miliardi gli altri beni e servizi che includono gli acquisti dei prodotti e dei servizi per la cura della persona e i pasti fuori casa. L’abbigliamento e le calzature registreranno un aumento pari a 670 milioni, mentre i mobili e gli elettrodomestici per la casa un incremento di 588 milioni di euro”.
La Cgia mette in risalto come i consumi delle famiglie rappresentino la prima componente del nostro Pil. Nel 2013 i consumi hanno rappresentato il 60 % della ricchezza prodotta in Italia.

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