Occhio alle novità sulle detrazioni 2025. La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti cambiamenti in materia di detrazioni fiscali, in particolare per i contribuenti con redditi più elevati. L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 6/E del 29 maggio, ha fornito le prime indicazioni operative per chiarire l’applicazione di queste nuove norme.
Diversi argomenti da valutare quando si parla di Modello 730 2025. La dichiarazione dei redditi precompilata relativa al 2025 è accessibile sul portale dell’Agenzia delle entrate da aprile. Tuttavia, solo di recente è stata abilitata la funzione di modifica e invio, consentendo ai contribuenti di finalizzare la procedura e adempiere agli obblighi fiscali.
Nonostante il termine ultimo per la presentazione sia fissato al 30 settembre, chi si affretta a completare e trasmettere la dichiarazione potrà beneficiare di un anticipo nell’erogazione dell’eventuale rimborso Irpef, che avverrà direttamente nella busta paga o nella pensione. I contribuenti più veloci potranno ricevere il conguaglio già durante l’estate, mentre gli altri dovranno attendere settembre. L’elevato numero di accessi al sito dell’Agenzia delle entrate negli ultimi giorni, con conseguenti disservizi, testimonia l’interesse dei cittadini a velocizzare questa operazione.
La Legge di bilancio 2024, approvata dal Parlamento il 29 novembre 2023, ha introdotto una serie di novità in materia di sgravi fiscali. Queste misure, che si aggiungono a quelle già in vigore, hanno l’obiettivo di sostenere la ripresa economica e il potere d’acquisto dei cittadini.
Cambiano un po’ di cose per le P.IVA forfettarie e la fatturazione elettronica da questo mese. A partire dal 1 luglio 2022, ci sono state alcune modifiche obbligatorie fondamentali al
Ci sono ancora diverse anomalie che dobbiamo prendere in esame in queste ore, per quanto concerne il 730 precompilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Già, perché se da un lato tutta la procedura doveva essere disponibile da ieri, allo stesso tempo bisogna analizzare con grande attenzione in quale direzione stiano andando i riscontri degli utenti. Solo in questo modo capiremo come stiano evolvendo effettivamente le cose qui nel nostro Paese. Sperando che tutto possa rientrare nel più breve tempo possibile.
Ci sono un po’ di questioni da chiarire per quanto riguarda la storia dell’assegno unico, in riferimento all’accettazione eventuale della domanda, senza dimenticare i tempi di erogazione dei pagamenti e gli inevitabili intrecci con il reddito di cittadinanza. Dunque, ancora tanti nodi da sciogliere per coloro che ancora non hanno avuto modo di ricevere denaro negli ultimi tempi. Proviamo a capire come stiano le cose ad inizio aprile.
Gli assegni dormienti incassati dallo Stato sono parecchie centinaia di milioni. In gran parte si tratta di assegni circolari per “nascondere” al fisco il proprio reddito.
Non c’è sosta da parte del Fisco per quanto concerne la lotta agli evasori. Durante lo scorso anno sono state accertate 17.802 violazioni e 13.062 persone sono state denunciate, 146 sono finite in manette con 1.192 milioni di euro di beni sequestrati.
Dopo essere stata colpita duramente dalla recessione, l’economia italiana sta facendo registrare una ripresa della produzione e un miglioramento del mercato del lavoro.
La Cgia di Mestre fa i conti in tasca allo Stato, si concentra sulla vessazione effettuata dall’Erario nei confronti delle aziende e rileva che due anni fa 5 milioni di queste ultime hanno versato nelle casse italiane circa novantasette miliardi di tasse.
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