Attenzione massima, in questo periodo, alla questione dei rimborsi IRPEF 2025. L’arrivo di luglio segna un momento cruciale per milioni di lavoratori dipendenti italiani: l’inizio dei conguagli IRPEF nelle buste paga, risultato diretto della dichiarazione dei redditi modello 730 appena trasmessa. Questo significa che, a seconda della propria situazione fiscale, si riceverà un rimborso atteso o si dovrà fare i conti con una trattenuta.

Sommario
Conguaglio a credito o a debito: le differenze in ottica rimborsi IRPEF 2025
Quando dalla dichiarazione 730 emerge un credito IRPEF, l’importo corrispondente viene rimborsato direttamente in busta paga. Al contrario, se il risultato è un debito fiscale, il datore di lavoro effettuerà una trattenuta dallo stipendio netto. In entrambi i casi, è l’azienda, in quanto sostituto d’imposta, a gestire queste operazioni, seguendo le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.
Debito IRPEF: possibilità di rateizzazione
Chi si trova in una posizione debitoria con il Fisco non è obbligato a restituire l’intera somma in un’unica soluzione. È infatti prevista la possibilità di rateizzare l’importo fino a un massimo di sei mensilità, che vanno da luglio a dicembre. Questa opzione di rateizzazione è automatica, a meno che il contribuente non decida espressamente di rinunciarvi, offrendo così maggiore flessibilità nella gestione dell’impatto economico del conguaglio.
Calendario dei conguagli: le scadenze chiave
Le tempistiche precise per l’erogazione dei rimborsi o l’applicazione delle trattenute IRPEF dipendono dalla data in cui il CAF o il professionista ha trasmesso la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Sono previste diverse finestre temporali:
Entro il 23 luglio per le dichiarazioni inviate tra il 21 giugno e il 15 luglio.
Entro il 15 settembre per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto.
Entro il 30 settembre per le dichiarazioni trasmesse dal 1° al 30 settembre.
Dopo aver ricevuto le comunicazioni, l’Agenzia delle Entrate le mette a disposizione dei sostituti d’imposta entro 10 giorni. Da quel momento, i datori di lavoro possono procedere con le operazioni di rimborso o trattenuta nelle buste paga.
Quando arriva il rimborso IRPEF in busta paga?
Se si ha diritto a un rimborso, l’importo viene generalmente accreditato in busta paga nel mese successivo a quello in cui il datore di lavoro riceve il prospetto di liquidazione dall’Agenzia delle Entrate. Pertanto, i tempi di pagamento dipendono sia dalla rapidità con cui il CAF o il professionista ha trasmesso la dichiarazione, sia dai tempi tecnici necessari per la trasmissione e l’elaborazione da parte degli enti coinvolti.
Ora dovremmo avere tutti le idee più chiare per quanto riguarda il tema dei rimborsi IRPEF 2025.