La Corte dei Conti indaga sulle “partecipate” che costano 26 mld agli italiani

Home > News > La Corte dei Conti indaga sulle “partecipate” che costano 26 mld agli italiani

 Tante le società che sono costate nello scorso anno soltanto alle casse dello Stato 26 miliardi. Si tratta delle partecipate pubbliche, imprese di un mondo ancora poco conosciuto e poco trasparente e che ha bisogno al più presto di “un disegno di ristrutturazione organico e complessivo”. E’ la Corte dei Conti che fa tale richiesta.

Dall’ultima rilevazione della Corte emerge che le partecipate sono in tutto circa 7.500: 50 dallo Stato e 5.258 dagli enti locali cui si aggiungono altri 2.214 organismi di varia natura (consorzi, fondazioni ecc…). Il numero è “variabile, poichè le società sono soggette a frequenti modifiche dell’assetto societario”.

Pil, Italia divisa in due, con il Sud fanalino di coda

Per il loro carico finanziario e per la grandezza economica, gli enti partecipati – mette in risalto il procuratore generale Salvatore Nottola nel suo giudizio sul rendiconto generale dello Stato – “hanno un forte impatto sui conti pubblici, sui quali si ripercuotono i risultati della gestione, quando i costi non gravano sulla collettività, attraverso i meccanismi tariffari”.

Istat, il Pil Italiano previsto ancora in diminuzione. La crisi continua

Il movimento finanziario prodotto dalle società partecipate dallo Stato, formato dai pagamenti a qualsiasi titolo elargiti dai Ministeri verso loro era pari a 30,55 miliardi nel 2011, 26,11 miliardi nel 2012 e 25,93 nel 2013; il “peso” delle società strumentali sul bilancio dei Ministeri è stato di 785,9 milioni nel 2011, 844,61 milioni nel 2012 e 574,91 milioni nel 2013.

Un mondo così variegato e pieno di conseguenze “richiederebbe una assoluta trasparenza del fenomeno ma la realtà è diversa”. L’ordine delle società è discontinuo e soggetto a episodi che i magistrati contabili definiscono “complessi”, con aspetti contabili che sono “spesso oscuri”.

 

Lascia un commento