Tiene banco la dichiarazione dell’IVA errata nel 2024, cercando di capire come rimediare alle mancanze. Lo scorso 3 luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha emesso il Provvedimento n. 280268, mirato a identificare e correggere anomalie nelle dichiarazioni IVA. Questo provvedimento è rivolto a tutti coloro che non hanno presentato la dichiarazione IVA, l’hanno presentata senza i quadri VJ o VE, o con un importo di operazioni attive inferiore a 1 euro. L’obiettivo è favorire la regolarizzazione spontanea e prevenire l’evasione fiscale, utilizzando i dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici.

Sommario
Come vengono individuate le anomalie nella dichiarazione dell’IVA
L’Agenzia delle Entrate sfrutta i dati delle fatture elettroniche emesse e dei corrispettivi giornalieri trasmessi telematicamente per scovare eventuali omissioni o errori. Vengono analizzate anche le fatture elettroniche ricevute, specialmente per controllare gli obblighi relativi al reverse charge. Questo approccio permette un controllo incrociato e dettagliato, assicurando che le dichiarazioni IVA riflettano fedelmente le operazioni effettuate.
Ricezione e accesso alle comunicazioni
Le comunicazioni vengono inviate ai contribuenti tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) al loro domicilio digitale. Inoltre, sono sempre consultabili nell’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate, precisamente nelle sezioni “Cassetto fiscale” e “Fatture e Corrispettivi”. In questo modo, i contribuenti sono informati tempestivamente di possibili irregolarità e possono intervenire prontamente per correggerle.
All’interno delle comunicazioni, sono presenti dettagli fondamentali per la regolarizzazione:
- Dati identificativi del contribuente (codice fiscale, denominazione, cognome e nome).
- Informazioni sulla comunicazione (numero identificativo, data, periodo d’imposta).
- Dati della dichiarazione IVA trasmessa (data e protocollo telematico).
- Istruzioni chiare su come richiedere informazioni aggiuntive o segnalare elementi non noti all’Agenzia.
- Indicazioni sulle procedure per regolarizzare errori o omissioni e beneficiare di sanzioni ridotte.
È importante sottolineare che eventuali chiarimenti o integrazioni possono essere forniti solo attraverso i canali indicati nella comunicazione. La PEC utilizzata per l’invio non è abilitata alla ricezione di messaggi in entrata.
Condivisione dei dati con la Guardia di Finanza
Per rafforzare il contrasto all’evasione fiscale, le informazioni relative a dichiarazioni IVA tardive o incomplete vengono condivise con la Guardia di Finanza tramite strumenti informatici. La Guardia di Finanza gestisce questi dati in autonomia, agendo come titolare del trattamento, e può avviare ulteriori controlli o indagini.
Come regolarizzare la propria posizione e ottenere sanzioni ridotte
Il provvedimento stabilisce modalità precise per la regolarizzazione:
Per chi non ha presentato la dichiarazione IVA 2024: è possibile regolarizzare la propria posizione entro 90 giorni dal 30 aprile 2025. Sarà necessario versare le imposte dovute, gli interessi e le sanzioni ridotte, come previsto dall’articolo 13 del D.Lgs. 472/97.
Per chi ha presentato una dichiarazione con errori o omissioni: è possibile correggere tali errori tramite una dichiarazione integrativa. Anche in questo caso, è previsto il pagamento delle imposte, degli interessi e delle sanzioni ridotte.
Questa procedura incentiva i contribuenti a correggere autonomamente eventuali inesattezze, beneficiando di un regime sanzionatorio più favorevole e prevenendo l’attivazione di controlli formali da parte dell’amministrazione finanziaria. Le violazioni “prodromiche” (quelle che hanno portato all’errore iniziale) rimangono comunque sanzionabili autonomamente in sede di ravvedimento.