Circolano tanti titoli acchiappaclick in questo periodo in Italia, ma ad oggi possiamo evidenziare che il regime forfettario non sia assolutamente a rischio. Nonostante qualche pressione internazionale, infatti, non si capisce perché toccare qualcosa che funzioni, dopo aver innalzato il limite annuale ad 85.000 euro. Qualcuno parla addirittura di portarlo a 100.000, mentre un eventuale passo indietro tenderebbe al massimo all’abbassamento della suddetta soglia.

Tanto clickbait sul regime forfettario oggi
L’abolizione del regime forfettario per le partite IVA proposta dal Fondo Monetario Internazionale riaccende il dibattito sull’equità e la sostenibilità fiscale in Italia. Questa raccomandazione, contenuta nel rapporto annuale sull’Italia pubblicato il 29 maggio 2025, definisce la flat tax come una misura da superare, in quanto fonte di disuguaglianza e perdita di gettito per lo Stato, suggerendo che la sua abolizione rafforzerebbe la progressività del sistema fiscale e la sostenibilità del bilancio pubblico a lungo termine.
Crescita record delle Partite IVA nel regime forfettario
Contrariamente alle indicazioni del FMI, i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), pubblicati il 27 maggio 2025, mostrano una crescita storica delle adesioni al regime forfettario. Nel 2023, oltre 1,9 milioni di contribuenti hanno scelto questo regime, rappresentando il 51% delle partite IVA totali. Si registra un aumento del 6,5% delle nuove adesioni rispetto all’anno precedente e un incremento dell’11,4% nei redditi medi dichiarati dai forfettari.
Questa crescita è stata fortemente influenzata dall’innalzamento della soglia di accesso a 85.000 euro di ricavi, introdotto con la Legge di Bilancio 2023. Il regime rimane molto apprezzato per la sua semplicità e per l’imposta sostitutiva ridotta (15%, o 5% per le nuove attività).
Il divario tra le raccomandazioni internazionali del FMI e la realtà italiana solleva importanti interrogativi sul futuro della fiscalità nazionale. Da un lato, si spinge per una revisione della flat tax per ridurre le disuguaglianze e ampliare la base imponibile; dall’altro, il regime forfettario si consolida come scelta preferita da professionisti e piccoli imprenditori, tanto che si discute persino di alzare ulteriormente la soglia a 100.000 euro.
Questa situazione pone questioni cruciali: la flat tax favorisce realmente l’equità? È sostenibile nel lungo periodo? Che impatto avrà sui conti pubblici? Il dibattito sul regime forfettario non è solo tecnico, ma profondamente politico, coinvolgendo milioni di contribuenti e attirando l’attenzione internazionale sull’evoluzione del sistema fiscale italiano.
A prescindere dalle indicazioni internazionali, ad oggi è impensabile un passo indietro sul regime forfettario, avendo dato stabilità a tanti nuovi piccoli professionisti. Potrebbe essere possibile, ma solo a lungo termine, un abbassamento della soglia massima fatturabile, non certo la sua abolizione.