SPID a pagamento e quali restano gratis: chi resiste a luglio 2025

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Lo SPID a pagamento rischia di diventare realtà. La gratuità dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), strumento essenziale per accedere a numerosi servizi online della pubblica amministrazione e privati, sta diventando un punto di discussione. Recentemente, due dei principali provider, Aruba e Infocert, hanno introdotto delle tariffe per il servizio.

SPID a pagamento

SPID a pagamento: i costi introdotti da Aruba e Infocert

A partire da maggio, Aruba ha implementato un costo annuale di 4,9 euro più IVA a partire dal secondo anno di attivazione dello SPID. Pochi giorni fa, Infocert ha seguito l’esempio, annunciando un costo di 5,98 euro, IVA inclusa, che entrerà in vigore dal 28 luglio.

È importante sottolineare che, nonostante le decisioni di Aruba e Infocert, il servizio SPID rimane gratuito con altri fornitori. In particolare, Poste Italiane, che gestisce la stragrande maggioranza degli utenti SPID in Italia, continua a offrire il servizio gratuitamente.

Con il 9 luglio che segna l’inizio del periodo di negoziato per il rinnovo delle convenzioni, lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) si trova a un bivio. Mentre le attuali convenzioni scadono a ottobre, la questione dei finanziamenti statali e il crescente utilizzo della CIE (Carta d’Identità Elettronica) stanno generando incertezza sul futuro del servizio.

SPID a pagamento: chi resiste senza canone

Le società che gestiscono lo SPID stanno esercitando pressioni per sbloccare 40 milioni di euro di finanziamenti pubblici, previsti da un decreto del 2023. Questi fondi sono cruciali per gli operatori che forniscono il servizio di identità digitale. Il Codacons ha denunciato il rischio che lo SPID diventi a pagamento per i cittadini a partire da luglio, a causa di questi fondi bloccati. Il Codacons potrebbe presto intervenire per tutelare gli interessi degli italiani.

SPID e PNRR: obiettivi e statistiche

L’identità digitale è un obiettivo chiave del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Entro il 2026, il 70% della popolazione italiana dovrà essere dotata di un’identità digitale. Con 40,5 milioni di identità SPID emesse, il sistema è fondamentale per raggiungere le “milestones” previste dal piano.
L’Ascesa della CIE

Parallelamente, il governo sta promuovendo un maggiore utilizzo della CIE. Il rapporto di utilizzo tra CIE e SPID sta cambiando rapidamente: da 1 a 20, ora si attesta su 1 a 10 nell’ultimo anno. Le attivazioni dell’app della CIE sono aumentate significativamente, passando da 5,5 a 7,3 milioni nell’ultimo anno.
Il Caso Infocert: Rinnovo a Pagamento e Recesso

Per quanto riguarda Infocert, uno dei fornitori di SPID, il rinnovo a pagamento non è automatico. Chi non esprime il consenso non riceverà addebiti, ma non potrà più utilizzare il servizio. Infocert ha comunicato ai suoi utenti di aver offerto lo SPID gratuitamente per 10 anni, promuovendo l’accesso alla digitalizzazione.